sabato, 20 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, Draghi Macron Scholz e Iohannis a Kiev. Zelensky: “Quattro grandi Paesi al nostro fianco, risultato storico”

I leader di Italia, Germania, Francia e Romania hanno incontrato il presidente ucraino a Kiev; un vertice già entrato nella storia. Al termine dell'incontro si è tenuta una conferenza stampa a cui hanno partecipato i cinque capi di Stato. Draghi: "Diamo sostegno alle indagini sui crimini di guerra dei russi. L'Europa abbia il coraggio di Zelensky".

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L’incontro tra Mario Draghi, Olaf Scholz, Emmanuel Macron, Karl Iohannis e Volodymyr Zelensky è avvenuto; evento straordinario destinato a riempire le pagine dei libri di storia. I leader di Italia, Germania e Francia, dopo aver passato la notte in treno attraversando in lungo e largo l’Ucraina, sono giunti a Kiev per portare il messaggio di pace dell’Occidente e dimostrare pieno sostegno al Paese martoriato e al suo presidente. A loro si è poi aggiunto il capo di Stato romeno Iohannis. Prima della tavola rotonda nella Capitale, Draghi, Scholz, Macron  e Iohannis hanno fatto tappa a Irpin, nel distretto di Bucha, per poter vedere con i propri occhi lo strascico di distruzione e morte lasciato dall’esercito di Putin in questa terra. Intanto, sono tornate a suonare le sirene a Kiev, proprio mentre i capi di Stato europei e il leader ucraino sono riuniti nel palazzo presidenziale. Gli allarmi antiaerei erano già stati sentiti stamattina poco dopo il loro arrivo in città.

Conferenza stampa al termine del summit

Draghi: “L’Ue abbia il coraggio che ha avuto Zelensky”

A Irpin ho sentito orrore e speranza, speranza per la ricostruzione e per il futuro. Noi oggi siamo qui per questo, per aiutare l’Ucraina a ricostruire il suo futuro”. Così, si è espresso il premier Mario Draghi nel corso della conferenza stampa tenutasi nel giardino del palazzo presidenziale di Kiev. “Vogliamo la pace ma l’Ucraina deve difendersi ed è l’Ucraina a dover scegliere la pace che vuole, quella che ritiene accettabile per il suo popolo. Solo così può essere una pace duratura. Il messaggio più importante della nostra visita è che l’Italia vuole l’Ucraina nell’Ue, – ha spiegato il leader italiano – vuole che abbia lo status di candidato e sosterrà questa posizione nel prossimo Consiglio Europeo. Zelensky sa che è una strada da percorrere, non solo un passo”. Draghi è poi tornato a condannare senza alcuna esitazione “le atrocità commesse dalla Russia in questa guerra a Irpin”. “Diamo il nostro completo sostegno alle indagini sui crimini di guerra“, ha tuonato.

“Siamo qui per portare sostegno incondizionato al popolo ucraino. Un popolo che si è fatto esercito per respingere l’aggressione della Russia e vivere in libertà. E l’Europa deve avere lo stesso coraggio che ha avuto Zelensky. L’Ue ha dimostrato e dimostra oggi una straordinaria unità per sostenere l’Ucraina in ogni modo, – ha aggiunto il premier Draghi – lo hanno fatto i governi, i parlamenti e i cittadini. Voglio ricordare la grande solidarietà mostrata dagli italiani e da tutti gli europei per accogliere chi scappava dai bombardamenti nel loro Paese“.

Zelensky e Draghi – fonte profilo Telegram Zelensky

Zelensky: “Ci servono armi potenti. La Russia minaccia tutta l’Europa”

“Siamo grati della vostra visita, la nostra forza è l’unità, unità da cui dipende tutto. Credo che oggi Macron e gli altri colleghi Draghi, Scholz e Iohannis siano tutti qui per sostenere in maniera aperta lo status di candidato. Il cancelliere lo ha sottolineato, tutto dipende da una decisione comune, quindi spero che i 27 siano capaci. Ma qui ci sono 4 grandi Paesi Ue che sono al nostro fianco. È un risultato storico“. Il presidente Zelensky ha iniziato così il suo intervento in conferenza stampa, dopo l’incontro con i leader europei. “Abbiamo parlato delle necessità dell’Ucraina, di armi potenti, ci serve un grande aiuto. Ogni arma vuol dire vite umane salvate, ogni decisione rimandata dà la possibilità ai russi di uccidere ucraini”.

Il leader ucraino ha fatto poi riferimento agli allarmi suonati oggi nella Capitale: “Quando siete arrivati a Kiev sono suonate le sirene anti aeree e anche adesso sono suonate. Questo dimostra che la Russia non sceglie quando e chi minacciare, non sceglie quando garantire la sicurezza all’Europa. La minaccia della Russia è contro tutta l’Europa”. Ha poi proseguito: “Vi voglio informare della situazione su diversi fronti, nel Donbass e a Kharkiv, ho parlato della quantità di missili che cadono sulla popolazione ucraina, circa 6mila al giorno. Ringraziamo tutti per le forniture militari che ci stanno inviando. Dobbiamo parlare con la Russia per trovare una soluzione. Per noi è una condizione indispensabile riguadagnare l’indipendenza del territorio. Il nostro Paese è pronto a fare tutto il necessario per diventare membro dell’Ue“. Il leader ucraino ha sottolineato che faranno “tutto il possibile per sbloccare i porti marittimi, ma deve essere fatto prima dalla flotta russa”.

Fonte profilo ufficiale Telegram Zelensky

Scholz: “Sì alla candidatura di Ucraina e Moldavia all’Ue”

La Germania è favorevole alla candidatura di Ucraina e Moldavia all’Ue.
Continueremo a sostenere l’Ucraina finchè sarà necessario”. Lo ha affermato il cancelliere Olaf Scholz in conferenza stampa nella Capitale ucraina, secondo quanto riportato da alcuni media tedeschi. Il leader tedesco ha ricordato che la Germania ospita 800mila profughi ucraini e fornisce a Kiev aiuto finanziario e militare. “La Russia deve ritirarsi e acconsentire a trattative di pace“, ha aggiunto. Nel corso del summit Scholz ha annunciato che il presidente Zelensky ha accettato l’invito di Berlino a partecipare al prossimo G7. Il leader tedesco è presidente di turno del prossimo vertice tra i rappresentanti dei Paesi più industrializzati al mondo.

Zelensky e Scholz – Fonte profilo ufficiale Telegram Zelensky

Macron: “Continuo dialogo con Mosca. Kiev deve decidere le condizioni di pace”

“Abbiamo sostenuto sempre l’Ucraina, abbiamo adottato le sanzioni, già sei pacchetti, anche con l’embargo al petrolio. Dall’inizio abbiamo voluto aiutare l’Ucraina a difendere l’integrità territoriale, ma non siamo entrati in guerra contro il popolo russo“. Questo quanto dichiarato dal presidente francese Macron al termine dell’incontro a Kiev. “Abbiamo continuato le trattative con Putin, ma abbiamo sempre informato Zelensky del contesto delle trattative. Manteniamo sempre il canale di dialogo perché un giorno il conflitto deve fermarsi e devono esserci le trattative”. Il leader dell’Eliseo ha spiegato in conferenza stampa che “le condizioni per le trattative le deve decidere l’Ucraina: Francia e Germania non saranno mai mediatori alle spalle dell’Ucraina e non esigeranno mai condizioni dall’Ucraina”. Macron ha poi fatto sapere di aver “deciso di consegnare a Kiev altri 6 obici Caesar, oltre ai 12 già consegnati“.

Zelensky e Macron – fonte profilo ufficiale Telegram Zelensky

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