giovedì, 28 Marzo 2024

Mal di Quorum, al Referendum sulla Giustizia affluenza al 20,9%. Calderoli: “Abbiamo perso”

Nella giornata di ieri, 12 giugno, gli Italiani, in concomitanza alle Amministrative in oltre 900 Comuni, sono stati chiamati alle urne per esprimersi circa i 5 quesiti referendari sulla Giustizia senza, però, raggiungere il quorum desiderato. Salvini: "È nostro dovere continuare a far sentire la loro voce".

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Se da un lato i dati del Viminale continuano poco alla volta ad aggiornarsi, dall’altro appare evidente come il Referendum sulla Giustizia passerà alla storia come il flop dei flop. Ebbene sì, alle urne si sarebbero presentati solo il 20,9% degli aventi diritti al voto. Nella giornata di ieri, 12 giugno, gli Italiani, in concomitanza alle Amministrative in oltre 900 Comuni, sono stati chiamati alle urne per esprimersi circa i 5 quesiti referendari sulla Giustizia senza, però, raggiungere il quorum desiderato. La soglia minima da raggiungere per la validità della consultazione era del 50% più uno degli aventi diritto.

Su 7903 Comuni del nostro Paese, almeno in 7577 si è registrata un’affluenza pari al 19,30% per il primo quesito inerente alla Legge Severino, circa l’incandidabilità post condanna; solo 19,26% per l’altro quesito referendario inerente alla custodia cautelare (7.496 Comuni su 7.903); un 19,20%, invece, per il terzo quesito circa la separazione delle funzioni per i Magistrati (7.478 Comuni su 7.903); un 19,16% per il quarto quesito relativo al voto dei membri laici dei Consigli giudiziari nella valutazione dei Magistrati (7.461 Comuni su 7.903) e, infine, solo un 19,27% per il quinto quesito circa l’annullamento della raccolta firme per l’elezione dei togati al Consiglio superiore della Magistratura (7.434 Comuni su 7.903).

Pareri discordanti dal mondo politico

Hanno vinto i cittadini, perché quelle formule erano talmente grossolane da non poter rappresentare per il futuro un modello né culturale né istituzionale per il nostro Paese. Sconfitto è chi ha pensato di puntare tutto sugli scandali per colpire la Magistratura anziché per riformarla e porre riparo a una serie di situazioni che si sono create in passato. Una cosa sono le riforme, un’altra la mortificazione della Magistratura“. Così Eugenio Albamonte, segretario di Area Democratica per la Giustizia.

Per il Senatore della Lega Roberto Calderoli: “Adesso succede che abbiamo perso. I numeri dimostrano che 10 milioni hanno partecipato, gli altri non hanno inteso farlo. Non ho il minimo problema a dire che, secondo me, c’è stato veramente un complotto: ciascuno ci ha messo del suo perché questo quorum non potesse essere raggiunto“. Anche il Leader della Lega, Matteo Salvini, dice la sua e, tramite un post su Twitter, ha aggiunto: “È nostro dovere continuare a far sentire la loro voce“.

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