“Che dici, oggi andiamo a fare colazione al bar?”, “Domani è domenica, andiamo a fare una passeggiata fuori?”, “Questa sera sei mio ospite, cuciniamo un po’ di focaccia fatta in casa?”. Gli italiani, si sa, sono sempre stati tradizionalisti e abitudinari: non avrebbero mai rinunciato al caffè e al cornetto la mattina, a una gita fuori porta o a una pizza con gli amici, a casa e in pizzeria. Adesso però tutto questo è diventato un lusso. La vita è anche questo, godere delle piccole cose che ora per noi sono davvero grandi. Tutto ha un prezzo, quello che paghiamo noi a oggi è esagerato. Minacciare di fare una rivoluzione non porterà a niente se non ad accumulare rabbia nel rendersi conto che, per il momento, non possiamo fare nulla se non rinunciare.
“BERE IL CAFFÈ È UN LUSSO”
In Italia il caffè è sempre stata un’abitudine che ha unito persone, luoghi e tradizioni; ora berlo è un lusso. Nei bar “storici” costa 1,50 euro. In altri luoghi lo si può pagare da 1 a 1,30 euro. Al momento solo in alcuni paesini, come in quelli della Calabria, è rimasto a 0,80 euro. Non sono miracoli, semplicemente scelte. Chi ha aumentato i prezzi non lo ha fatto per speculare, ma per sopravvivenza. Un cane che si morde la coda da solo: se qualcosa costa di più è raro che venga acquistata e, se non viene comprata, a rimetterci è il venditore. “I maggiori costi in capo agli esercenti, inevitabilmente, vengono scaricati sui consumatori”: se l’emergenza proseguirà per tutto il 2022, la tazzina di caffè potrebbe raggiungere il record di 1,50 euro nel corso dell’anno e la colazione completa potrebbe costare addirittura il 41,6% in più. Con i calcoli alla mano, fare colazione al bar adesso arriva a costarci 3,40 euro contro i 2,40 euro del 2021. Il rito quotidiano italiano diventerà un privilegio.
“FORSE È MEGLIO RIMANERE A CASA”
L’estate, i weekend, le ferie hanno avuto da sempre un impatto positivo e rigenerante sugli italiani, che durante tutto l’anno lavorano e mettono da parte quel “gruzzoletto” per evadere dalla quotidianità, in mare e in montagna. Per farlo bisogna usufruire di mezzi di trasporto o, per scelta, dell’auto. Viaggiare in macchina non conviene più, anzi. I prezzi di diesel e benzina continuano a crescere senza sosta: i carburanti in modalità self toccano i 2,04 euro al litro per la benzina, e 1,97 euro al litro per il diesel. Due o quattro centesimi, a occhio nudo, potrebbero non sembrare nulla. Nel portafogli di un ragazzo che non lavora o di un padre di famiglia con due o tre figli da portare a scuola, a fare sport o un giorno al mare, invece, pesa molto.
“ALLA PIZZA PREFERISCO L’INSALATA… FORSE”
In Italia è allarme rosso per il rincaro pasta, pane e non solo. All’inizio del 2022 il costo del pane è “lievitato” del 3,9% rispetto all’anno precedente, mentre quello della pasta è salito del 10%. Le verdure sono aumentate del 13%, i frutti di mare di oltre l’8%, i gelati del 4%, i succhi di frutta del 4,8% e anche l’acqua minerale ha subito un rincaro del 3%. Va considerato che l’85% delle merci, per giungere sugli scaffali, viaggia su strade italiane. Per farlo c’è bisogno degli appositi mezzi di trasporto. A subire gli effetti è, in particolare, il sistema agroalimentare: deficit logistici, carenza di infrastrutture per il trasporto merci, competitività. I discount alimentari segnano l’aumento del 10,1% nelle vendite in valore.
Per fronteggiare la situazione alquanto precaria, il premier Mario Draghi ha previsto l’introduzione di alcune nuove misure per sostenere gli italiani: tagli alle accise, interventi a protezione dei salari, l’estensione Sure – strumento di emergenza dedicato al lavoro e agli interventi contro il caro energia – e nuovi bonus per colmare quei “vuoti” nella vita quotidiana dei cittadini. Il disastro umano che sta avvenendo non ha scusanti, deve necessariamente, invece, avere soluzioni.