giovedì, 25 Aprile 2024

Caro prezzi, gli italiani cambiano abitudini: “Bere un caffè al bar è ormai un lusso per pochi”

Gli italiani cambiano abitudini: bere un caffè al bar, così come trascorrere una giornata fuori o mangiare una pizza, è diventato un lusso per pochi, visto il generale aumento dei prezzi dalle materie prime al carburante. Il premier Draghi ha previsto l'introduzione di nuove misure per fronteggiare la crisi che incombe sulla Nazione.

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“Che dici, oggi andiamo a fare colazione al bar?”, “Domani è domenica, andiamo a fare una passeggiata fuori?”, “Questa sera sei mio ospite, cuciniamo un po’ di focaccia fatta in casa?”. Gli italiani, si sa, sono sempre stati tradizionalisti e abitudinari: non avrebbero mai rinunciato al caffè e al cornetto la mattina, a una gita fuori porta o a una pizza con gli amici, a casa e in pizzeria. Adesso però tutto questo è diventato un lusso. La vita è anche questo, godere delle piccole cose che ora per noi sono davvero grandi. Tutto ha un prezzo, quello che paghiamo noi a oggi è esagerato. Minacciare di fare una rivoluzione non porterà a niente se non ad accumulare rabbia nel rendersi conto che, per il momento, non possiamo fare nulla se non rinunciare.

“BERE IL CAFFÈ È UN LUSSO”

In Italia il caffè è sempre stata un’abitudine che ha unito persone, luoghi e tradizioni; ora berlo è un lusso. Nei bar “storici” costa 1,50 euro. In altri luoghi lo si può pagare da 1 a 1,30 euro. Al momento solo in alcuni paesini, come in quelli della Calabria, è rimasto a 0,80 euro. Non sono miracoli, semplicemente scelte. Chi ha aumentato i prezzi non lo ha fatto per speculare, ma per sopravvivenza. Un cane che si morde la coda da solo: se qualcosa costa di più è raro che venga acquistata e, se non viene comprata, a rimetterci è il venditore. “I maggiori costi in capo agli esercenti, inevitabilmente, vengono scaricati sui consumatori”: se l’emergenza proseguirà per tutto il 2022, la tazzina di caffè potrebbe raggiungere il record di 1,50 euro nel corso dell’anno e la colazione completa potrebbe costare addirittura il 41,6% in più. Con i calcoli alla mano, fare colazione al bar adesso arriva a costarci 3,40 euro contro i 2,40 euro del 2021. Il rito quotidiano italiano diventerà un privilegio.

“FORSE È MEGLIO RIMANERE A CASA”

L’estate, i weekend, le ferie hanno avuto da sempre un impatto positivo e rigenerante sugli italiani, che durante tutto l’anno lavorano e mettono da parte quel “gruzzoletto” per evadere dalla quotidianità, in mare e in montagna. Per farlo bisogna usufruire di mezzi di trasporto o, per scelta, dell’auto. Viaggiare in macchina non conviene più, anzi. I prezzi di diesel e benzina continuano a crescere senza sosta: i carburanti in modalità self toccano i 2,04 euro al litro per la benzina, e 1,97 euro al litro per il diesel. Due o quattro centesimi, a occhio nudo, potrebbero non sembrare nulla. Nel portafogli di un ragazzo che non lavora o di un padre di famiglia con due o tre figli da portare a scuola, a fare sport o un giorno al mare, invece, pesa molto.

“ALLA PIZZA PREFERISCO L’INSALATA… FORSE”

In Italia è allarme rosso per il rincaro pasta, pane e non solo. All’inizio del 2022 il costo del pane è “lievitato” del 3,9% rispetto all’anno precedente, mentre quello della pasta è salito del 10%. Le verdure sono aumentate del 13%, i frutti di mare di oltre l’8%, i gelati del 4%, i succhi di frutta del 4,8% e anche l’acqua minerale ha subito un rincaro del 3%. Va considerato che l’85% delle merci, per giungere sugli scaffali, viaggia su strade italiane. Per farlo c’è bisogno degli appositi mezzi di trasporto. A subire gli effetti è, in particolare, il sistema agroalimentare: deficit logistici, carenza di infrastrutture per il trasporto merci, competitività. I discount alimentari segnano l’aumento del 10,1% nelle vendite in valore.

Per fronteggiare la situazione alquanto precaria, il premier Mario Draghi ha previsto l’introduzione di alcune nuove misure per sostenere gli italiani: tagli alle accise, interventi a protezione dei salari, l’estensione Sure – strumento di emergenza dedicato al lavoro e agli interventi contro il caro energia – e nuovi bonus per colmare quei “vuoti” nella vita quotidiana dei cittadini. Il disastro umano che sta avvenendo non ha scusanti, deve necessariamente, invece, avere soluzioni.

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