mercoledì, 9 Ottobre 2024

Guerra in Ucraina, esercitazioni russe nel Mar Baltico. Mosca: “Da settembre nostri programmi nelle scuole del Donbass”

La Flotta russa conduce alcune esercitazioni nel Mar Baltico. Il Cremlino taglia le forniture energetiche per i Paesi che si rifiutano di pagare il gas russo in rubli. Zelensky tuona: "Armi e sanzioni sono un vaccino contro il Covid-22 portato da Mosca".

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Mentre le truppe russe fanno terra bruciata di tutto ciò in cui si imbattono sul campo di battaglia, la questione del grano ucraino bloccato continua a tenere banco. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov fa sapere alla stampa che ieri ad Ankara è sfumato l’ennesimo tentativo di accordo tra Russia e Ucraina sulla creazione di un passaggio che permetta l’esportazione di carichi fermi nei porti del Mar Nero. La Turchia, grande mediatrice tra i due Paesi fin dall’inizio del conflitto, sta cercando di placare la crisi alimentare mondiale in atto, nonostante il summit tra il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu e il suo omologo russo Sergei Lavrov non abbia sortito alcun effetto. Intanto la Flotta di Mosca ha iniziato un nuovo ciclo di esercitazioni nel Mar Baltico; ciò fa pensare che gli invasori stiano scaldando i motori per prossimi attacchi anche sul fronte marittimo. La notizia è stata diffusa dal ministero della Difesa russo – poi citato da RIA Novosti – che ha mostrato un video in cui le loro navi da guerra provano a muoversi da diverse angolazioni, per lo più imbarcazioni corvette del progetto 20380. Intanto, il Cremlino sembra abbia tagliato tutte le forniture energetiche per i Paesi che si sono rifiutati di pagare il gas russo in rubli, come previsto dal decreto del presidente Vladimir Putin; questo quanto riportato dall’agenzia di stampa Tass.

Peskov: “Operazione speciale finirà quando raggiungeremo obiettivi”

“Il presidente Putin ha esposto gli obiettivi per questa operazione militare speciale. Il raggiungimento di questi obiettivi significherà la fine dell’operazione militare speciale“, così ha risposto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov alla domanda su quando c’è da aspettarsi la fine dell’invasione russa, dichiarazioni poi riportate dall’agenzia Tass. “Peskov non ha commentato l’affermazione che i risultati dell’operazione speciale non possono essere raggiunti sotto l’attuale regime ucraino. Quando ha annunciato l’avvio dell’operazione militare speciale in Ucraina il 24 febbraio, il presidente russo Vladimir Putin ha fissato diversi obiettivi. Fra loro la denazificazione e la smilitarizzazione del paese”, ha chiarito la Tass.

Zelensky: “Guerra è covid-22, armi e sanzioni il vaccino”

Il presidente ucraino Zelensky paragona la guerra a un nuovo coronavirus, a suo dire il “Covid-22”. “Quando l’odio bussa alla vostra porta, siete pronti? Basterà una mascherina a proteggervi dal covid 22 russo? E perché il vaccino, armi e sanzioni, è così difficile da ottenere in quantità sufficienti? Perché alcuni paesi fanno come se il covid-22 non esistesse, proprio come facevano i complottisti con il covid-19? Perché ci sono persone che non imparano nemmeno dal sangue e la morte?”, ha detto il presidente ucraino, citato dall’agenzia Ukrinform.

Mosca: “Da settembre programmi russi nelle scuole del Donbass”

Negli istituti scolastici del Donbass dal primo settembre saranno attuati programmi di studio della Federazione russa. Lo ha reso noto il ministro dell’Educazione di Mosca, Serghei Kravtsov, citato dall’agenzia Interfax. “Sono state prese le decisioni sulla nuova formazione dei docenti, che comincerà il 14 giugno, e sulla fornitura di testi scolastici russi alle scuole delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk“. Si tratta di un segnale allarmante che fa capire quanto questo atroce conflitto stia minando le fondamenta formative, storiche e culturali dell’intero Paese.