Nella regione di Lugansk sono in corso manovre di evacuazione dei civili, circa 40 persone di cui 34 da Lysychansk e 6 da Vrubivka sono state allontanate dall’area. La notizia è stata riferita dal governatore regionale Serhiy Haidai su Telegram che ha spiegato quanto sia “purtroppo impossibile evacuare gente dai dintorni di Severodonetsk; erano in pochi a voler andarsene, ora il numero di persone aumenta ogni giorno”.
Incendio in un impianto alle porte di Mosca
In fiamme una fabbrica nella cittadina di Sergiev Posad, a circa 70 km a nord di Mosca. La notizia è stata diffusa dai media della Federazione russa. Stando alle dichiarazioni di alcuni residenti pare si tratti dell’impianto della Zagorsk Optical-Mechanical Plant (Zomz), azienda impegnata nella produzione di equipaggiamento ottico militare, come i visori notturni a infrarossi, lenti per binocoli e razzi. Sembra stiano bruciando 700 mq; sul posto vi sono decine di Vigili del Fuoco che si stanno occupando di spegnere l’incendio.
Zelensky: “Russi perdono 300 uomini al giorno per una guerra insensata”
Il presidente Volodymir Zelensky torna a ribadire che i russi starebbero subendo perdite impensabili; al momento sono più di 31mila i soldati di Putin morti dall’inizio del conflitto. Mosca piange “300 morti al giorno per una guerra insensata“; così si è espresso in un video il leader ucraino prevedendo tragici bilanci di “un livello inaccettabile anche per i russi“. Zelensky ha spiegato che le intercettazioni delle comunicazioni tra i soldati nemici mettono in luce l’ormai “basso morale” degli occupanti.
Radio russa hackerata, in onda inno ucraino e canzoni contro la guerra
Un attacco hacker ha colpito la radio russa “Kommersant FM”; in onda è risuonato improvvisamente l’inno ucraino, seguito da alcune canzoni contro la guerra. La notizia è stata riportata da Novaya Gazeta Europa e dal Moscow Times. I media russi hanno spiegato che l’emittente ha velocemente interrotto le trasmissioni, confermando in una nota ufficiale di aver subito un attacco hacker e che i programmi sarebbero stati presto ripristinati.
Scholz: “No tank a Kiev. Seguiamo ciò che fanno partner”
“La situazione è molto drammatica, l’Ucraina ha bisogno di sostegno, ma poiché è importante che non si arrivi a uno scontro diretto fra la Nato e con la Russia noi vediamo sempre cosa fanno i nostri partner, Francia, Gran Bretagna, e Usa, e facciamo la stessa cosa”. Ci va ancora con i piedi di piombo il cancelliere Olaf Scholz, spiegando ai giornalisti stranieri in conferenza stampa perché Berlino si ostini a negare la consegna diretta a Kiev dei tank Marder, tipici cacciacarri corazzati di produzione tedesca.