giovedì, 28 Marzo 2024

Guerra in Ucraina, quasi 5 milioni senza lavoro. Kiev si riprende 1.200 km di confine. Lavrov contro l’Onu

"Per sette anni non ha reagito al sabotaggio di Kiev degli accordi di Minsk per una soluzione nell'Est dell'Ucraina". Così Il ministero degli Esteri russo Lavrov. Mentre dall'acciaieria di Azovstal si leva una colonna di fumo nero, la Repubblica popolare di Donetsk fa sapere che non vi sarebbero più civili nell'impianto.

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L’acciaieria Azovstal di Mariupol è diventata il simbolo di questa guerra, luogo in cui si fanno sempre più convulsi gli scontri tra soldati russi e battaglione di Azov. “È attualmente attaccata dagli invasori non solo con aerei e artiglieria, ma anche con carri armati che stanno cercando di sfondare”, ha detto su Telegram Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco di Mariupol, citato poi dall’agenzia Ukrinform. Il rappresentante politico ha aggiunto che sull’aerea è divampato un incendio a causa dell’offensiva, notizia poi confermata da un video diffuso su Twitter dalla stessa Ukrinform in cui è visibile una colonna di fumo nero proveniente dall’acciaieria. D’altro canto il fronte dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk fa sapere che non vi sarebbero più civili nell’impianto, in netto contrasto con le dichiarazioni di Kiev. Iniziano ad arrivare alcune stime riguardo all’ingente perdita di vite umane in seno alle truppe ucraine. Alexei Nadtochiy, capo del dipartimento operativo del quartiere generale della Guardia Nazionale, ha affermato nel corso di un summit a Kiev che “durante i 77 giorni dell’invasione russa su vasta scala dell’Ucraina, 501 militari della Guardia nazionale sono stati uccisi e 1.697 feriti“.

Tuttavia, pare che gli uomini di Zelensky stiano riuscendo a riprendere il controllo su Chernihiv, Sumy e sull’oblast della Capitale per quasi 1.200 chilometri, di cui due terzi del territorio è al confine con la Russia. La notizia è stata diffusa dal direttore del Dipartimento di Stato per la protezione delle frontiere, Leonid Baran, citato dall’agenzia Unian. Al bilancio di morti, feriti e profughi si aggiunge quello delle persone che hanno perso il lavoro in Ucraina dall’inizio del conflitto. Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) sarebbero al momento 4,8 milioni gli ormai disoccupati vittime di questa guerra, con il rischio che si arrivi a oltre 7 milioni. “Se i combattimenti dovessero cessare immediatamente allora sarebbe possibile una rapida ripresa con un ritorno di 3,4 milioni di posti di lavoro”, ha riferito l’agenzia dell’Onu.

Cremlino: “Legge marziale non è nei piani”

Se l’intelligence americana, per bocca della direttrice Avril Haines, dichiarava fino a ieri che Putin aveva probabilmente intenzione di introdurre la legge marziale nel suo Paese, oggi l’indiscrezione è stata negata dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov: “No, non è nei piani“. Tuttavia, secondo il quotidiano russo Moskovsky Komsomolets, testata palesemente allineata con il regime, il leader di Mosca non si ritirerà dall’Ucraina ed è pronto a portare avanti un “prolungato combattimento“.

Scholz: “Kiev lotterà 100 anni con le conseguenze della guerra”

L’Ucraina dovrà lottare per cento anni contro le conseguenze della guerra“, questa l’amara previsione pronunciata dal cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha colto l’occasione per fare un parallelo con le conseguenze del Secondo Conflitto mondiale nel suo Paese. “Chi vive in Germania sa che ancora oggi sono state ritrovate bombe cadute durante la Seconda Guerra mondiale e che anche gli allarmi bomba ci sono ancora”, ha chiosato.

Lavrov: “Onu ha perso occasione accordo pace”

Il ministero degli Esteri russo Serghei Lavrov ha riservato parole al vetriolo per il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, nel corso di una conferenza stampa a seguito dei colloqui con il suo omologo dell’Oman, Badr bin Hamad Al-Busaidi. “Con mio grande rammarico, il segretariato di questa organizzazione, compreso il suo segretario generale, hanno perso l’opportunità di raggiungere un accordo politico, quando per sette lunghi anni non ha reagito in alcun modo al sabotaggio da parte del regime di Kiev della risoluzione 2202 del Consiglio di sicurezza, che ha approvato gli accordi di Minsk per una soluzione nell’Est dell’Ucraina“.

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