venerdì, 19 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, Kiev: ”Uccisi 226 bambini”. Embargo su petrolio russo, Parigi: “Accordo possibile in settimana”

Il Presidente dell’Unione nazionale dei giornalisti dell’Ucraina ha reso nota la morte di una giornalista e blogger ucraina, Oksana Gaidar, rimasta coinvolta nei bombardamenti a Shevchenkove. Il sottosegretario francese agli Affari esteri Beaune fiducioso per l'embargo sul petroli russo. La Procura Generale ucraina: “Registrati 10.619 crimini di guerra e 5.038 contro la sicurezza nazionale”.

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A Odessa piovono missili, ne sono stati sganciati circa 10 di cui 3 ipersonici. Spostandoci dal fronte di guerra, questa giornata è stata interessata anche dalla conferma della morte della giornalista e blogger ucraina Oksana Gaida, ad annunciarlo è stato il presidente dell’Unione nazionale dei giornalisti dell’Ucraina, Sergiy Tomilenko. Kiev ha reso noti i dati della procura generale: “Registrati 10.619 crimini di guerra”. Uno dei luoghi simbolo dei massacri di civili compiuti da Mosca è in Bucha dove oggi è in visita la Ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock. Per quanto riguarda l’embargo sul petrolio russo, è giunta l’anticipazione dal sottosegretario francese agli Affari Esteri, Clément Beaune: “È possibile entro la settimana”.

Kiev: “Registrati 10.619 crimini di guerra”

Dall’inizio del conflitto il bilancio dei crimini di guerra è agghiacciante.  Sono stati resi noti i dati della Procura Generale ucraina anche riguardo ai crimini compiuti contro la sicurezza nazionale. È stata diffusa una sintesi dell’attività svolta dal 24 febbraio. Quasi nella totalità, i crimini compiuti riguardano il mancato rispetto del diritto bellico, 49 la pianificazione, la preparazione e l’avvio di un conflitto d’aggressione e 15 la propaganda.

Per quanto riguarda la sicurezza nazionale, “sono stati registrati 5.038 crimini di guerra”. Per la metà dei casi, il reato contestato è la minaccia dell’integrità nazionale e dell’inviolabilità dell’Ucraina, 814 procedimenti sono per tradimento e 61 per sabotaggio. Sale a 622 il numero dei sospettati, sono rappresentanti della dirigenza militare e politica russa. Si ha anche il dato dei bambini rimasti coinvolti dall’inizio del conflitto: 226 uccisi e 416 feriti. L’ufficio del Procuratore Generale precisa che quest’ultimo è un dato provvisorio poiché non tiene pienamente conto di ciò che è accaduto nei luoghi ancora interessati dal conflitto o sotto attacco.

Beaune sul petrolio: “Credo che si potrà avere un accordo in settimana”

Sempre più vicino il raggiungimento dell’accordo Ue sull’embargo del petrolio russo. Ad anticipare la notizia è stato il sottosegretario francese agli Affari esteri, Clément Beaune, intervenendo su Lci: “Ci si lavora intensamente. Credo che si potrà avere un accordo in settimana. È probabilmente una questione di giorni”. Da fonti diplomatiche a Bruxelles, si apprende che è prevista per oggi una videoconferenza “per parlare della sicurezza degli approvvigionamenti e dei meccanismi di solidarietà nel quadro delle sanzioni in discussione sul petrolio“, parteciperanno il presidente francese Emmanul Macron, nelle vesti di Presidente del Consiglio Ue; la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il Primo ministro ungherese Viktor Orban.

Nel mentre, da Kiev si è espresso a riguardo il consigliere del presidente ucraino Mykhalio Podolyak: “Petrolio e gas sono le uniche cose che Mosca esporta (a parte la guerra). Quando l’Europa passerà a un altro fornitore, non vi tornerà (indipendentemente dal fatto che la guerra finisca). Per il mondo, la Russia è un paese imprevedibile con nessuna possibilità di costruire progetti a lungo termine”.

La conferenza di oggi è urgente e molto importante perché dopo lo stallo nelle trattative sul sesto pacchetto, che prevede un bando graduale alle importazioni di greggio e di prodotti raffinati dalla Russia, che non è stato approvato nel fine settimana scorso, la palla è passata al massimo livello politico. La von der Leyen è volata ieri a Budapest per parlare con Orban, si aggiunge la videoconferenza di oggi ed è prevista per domani una riunione del Coreper, il comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati presso l’Ue.

La giornalista Oksana Gaidar uccisa dai bombardamenti a Kiev

La morte della giornalista e blogger Ucraina risale all’11 o 12 marzo, quando l’artiglieria russa ha colpito Shevchenkove, nel distretto di Brovary. È rimasta coinvolta nei bombardamenti ed è morta insieme alla madre Lydia. Questo ha fatto sapere il presidente dell’Unione nazionale dei giornalisti dell’Ucraina Sergiy Tomilenko, citato da Unian. La Gaidar era nota per le sue pubblicazioni storiche e i post sui social sotto lo pseudonimo di Ruda Pani, in cui criticava le ambizioni imperiali del governo russo e il desiderio di stabilire il controllo sull’Ucraina. Il presidente Tomilenko ha aggiunto che la giornalista aveva scritto saggi e commenti da Mosca, dove aveva vissuto con il marito e il figlio, ma era tornata in Ucraina per stare vicino alla madre dopo l’inizio dell’invasione.

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