È iniziata, sulla Piazza Rossa di Mosca, la parata celebrativa del Giorno della Vittoria. La manifestazione ricorda la sconfitta del nazifascismo a opera dell’Armata Rossa. E quest’anno assume un valore particolare alla luce dell’attuale conflitto in Ucraina. Si tratta di un impressionante sfoggio di potenza militare. Sono interessati 11mila uomini tra ufficiali, sergenti, soldati, cadetti, membri del movimento giovanile Yurnamiya, nonché unità del ministero delle situazioni di emergenza, agenti della Guardia nazionale russa e agenti di frontiera dell’FSB. Sono coinvolte, inoltre, anche 131 unità di armamenti ed equipaggiamenti, e 77 tra aerei ed elicotteri. Per l’occasione sfila anche l’Ilyushin-80, l’aereo che consentirebbe a Putin di dirigere il Paese in caso di attacco nucleare.
Putin: “Sosteniamo un sistema di sicurezza equo ed indivisibile, ma la Nato ha altri piani”
“I Paesi della Nato non hanno voluto ascoltarci. La difesa della Patria è sacra. Stiamo combattendo per il nostro popolo nel Donbass. Per la sicurezza dei nostri confini”. Ha parlato così il presidente russo Vladimir Putin, rivolgendosi ai suoi militari durante il discorso. “Il nostro dovere è quello di conservare la memoria di coloro che hanno sconfitto il nazismo. La Russia, da parte sua, ha sempre sostenuto un sistema di sicurezza equo ed indivisibile”, ha continuato. “Ma i Paesi della Nato hanno altri piani, e lo stiamo vedendo”.
Durante il discorso, poi, Putin ha chiesto di osservare un minuto di silenzio per i militari russi morti durante la Seconda Guerra Mondiale e in Donbass, al termine del quale ha affermato: “Mi rivolgo alle nostre forze armate e alle nostre milizie impegnate in Donbass: siate orgogliosi di voi stessi. State combattendo per la sicurezza della vostra patria e per il futuro dei vostri figli. Non deve esserci posto nel mondo per i criminali nazisti”.
Poi ha aggiunto: “L’aggressione perpetrata dagli ucraini nelle nostre terre storiche della Crimea è stata una minaccia per i nostri confini. Inammissibile per il nostro popolo. Il pericolo è cresciuto giorno dopo giorno. Il nostro è stato un atto preventivo. Una decisione necessaria ed assolutamente giusta. L’orrore di una guerra globale non si deve ripetere”.