venerdì, 19 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, Kiev: “Salvati 500 civili. Nell’Azovstal intrappolati in 200”. Metsola: “Putin sbaglia. La nostra non è debolezza ma democrazia”

L’Onu fa il bilancio delle persone rapite dai russi. Per Kiev la priorità resta l’evacuazione dell’Azovstal. Dal fronte diplomatico, gli Usa si propongono come garanti di sicurezza per Svezia e Finlandia. Il premier ungherese sostiene che le sanzioni dell’Ue causano più danni all’Unione Europea che alla Russia. Metsola fissa l’obiettivo: slegarci dal petrolio e gas russo.

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Il conflitto è arrivato al giorno 72. Sale il bilancio dell’Onu sulle persone rapite dalle truppe russe, sono stati individuati circa 180 casi. Continuano le evacuazioni dalla città di Mariupol, Kiev fa sapere che già 500 civili sono stati salvati ma ne restano altri 200 nell’acciaieria Azovstal che “oggi ha la priorità”, queste le parole della vice prima ministra ucraina, Iryna Vareshchuk. Al centro degli scontri diplomatici, la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, che accusa Putin di sbagliare quando pensa che l’Unione Europea sia debole. Di contro, il premier ungherese, Viktor Orban, ha detto che le proposte Ue riguardo alle sanzioni sul petrolio russo sono inaccettabili. Gli Stati Uniti, invece, si propongono come garanti per la sicurezza di Svezia e Finlandia nel periodo tra l’eventuale domanda e ingresso effettivo nella Nato.

Onu: “Rapiti in 180 dalle truppe russe”

L’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Michelle Bachelet, ha detto che sono stati individuati 180 casi di detenzioni arbitrarie e possibili sparizioni forzate di funzionari locali, giornalisti, attivisti, ex membri dell’esercito e altri civili da parte delle truppe russe in zone dell’Ucraina controllate da Mosca. Queste le parole riportate dal Guardian. Tra questi casi, 5 persone sono state trovate morte e alcune sono state portate in Bielorussia e Russia, all’insaputa delle loro famiglie. Riscontrati anche 8 casi di possibili sparizioni forzate di individui filo-russi nel territorio controllato dall’Ucraina.

Kiev: “Evacuati in 500. Priorità all’Azovstal”

“Circa 500 civili sono stati già evacuati dalla città di Mariupol”, nel sud dell’Ucraina. L’ha scritto su Telegram il capo dell’amministrazione presidenziale Andry Yermak, precisando che l’operazione di evacuazione prosegue. “Oggi ci concentriamo sull’Azovstal”, fa sapere la vice prima ministra ucraina, Iryna Vareshchuk. Dopo le prime evacuazioni, il sindaco di Mariupol ha stimato circa 200 civili intrappolati nell’acciaieria.

Dal fronte diplomatico: Metsola, Orban e Casa Bianca

“Il grave errore di Putin è stato pensare che le nostre differenze e la difesa dei diritti fondamentali fossero un segno di debolezza. Ha sbagliato. In democrazie come la nostra, questi sono i nostri punti di forza. Questo è il motivo per cui abbiamo accelerato verso la costruzione di una nuova unione della sicurezza e difesa”. Queste le parole della presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola alla conferenza The State of The Union. Ha aggiunto che “dobbiamo slegarci dalle nostre dipendenze dal Cremlino, metteremo fine alle importazioni di petrolio e gas”, prosegue “continueremo con le sanzioni e gli aiuti all’Ucraina, perché dobbiamo ricostruirla”.

Orban: “La proposta Ue di sanzioni al petrolio russo è inaccettabile”

Il premier ungherese, Viktor Orban, citato da Reuters, sostiene che la proposta di sanzioni da parte dell’Unione Europea alla Russia “è inaccettabile” e “ne aspettiamo una nuova”. Secondo il premier, “le sanzioni varate finora dall’Ue causano più danni all’Europa che alla Russia”, servono “investimenti per cambiare il sistema energetico in 5 anni”. Ha continuato assicurando una “cooperazione e non conflitti con l’Ue”; ha inoltre ribadito che l’Ungherianon invierà armi all’Ucraina” perché “questa è una guerra tra la Russia e l’Ucraina, non è la nostra guerra”.

Gli Usa garanti di sicurezza per Finlandia e Svezia

Dopo che Svezia e Finlandia hanno annunciato che presto potrebbero entrare nella Nato, hanno anche chiesto delle rassicurazioni. Temono minacce russe se decidessero di candidarsi ad entrare nell’Alleanza Atlantica. Prontamente gli Sates si sono proposti come garanti di sicurezza nel periodo tra eventuale domanda ed effettivo ingresso. Questo fa sapere la Casa Bianca, il portavoce Jen Psaki ha detto che “siamo fiduciosi di poter trovare il modo per affrontare le eventuali preoccupazioni di entrambi i paesi”. Potrebbe passare anche 1 anno prima che tutti i 30 membri diano la loro approvazione.

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