Olio di scarto spacciato per prodotto pregiato. I Militari del Nucleo Speciale Beni e Servizi, assieme alla collaborazione degli ispettori del Dipartimento Centrale Repressioni Frodi (ICQRF) del Ministero delle politiche agricole e forestali, hanno effettuato ben 183 controlli su tutto il territorio nazionale per prevenire e scoprire truffe a danno di produttori onesti e consumatori inconsapevoli. A seguito di una fase preliminare, incentrata principalmente su un’attenta analisi delle banche dati e di altre informazioni circa gli interventi in presenza di validi indicatori di rischio, sono state avviate le ispezioni congiunte nei vari siti di produzione e di ingresso di tutte le materie prime adoperate.
Oltre 2,3 milioni litri di olio sono risultati non regolari. Inoltre, dei 102 campioni prelevati e sottoposti a una successiva fase di analisi da parte dei laboratori dell’ICQRF, 25 sono risultati non conformi alla normativa nazionale a causa della scarsa qualità e non avevano nulla a che fare con il classico olio extravergine di oliva. Nel mirino delle Fiamme Gialle, 10 soggetti prontamente denunciati e sottoposti a indagini preliminari con l’accusa di reato di frode in commercio.
Durante la fase di ispezione, contestate almeno 33 violazioni amministrative circa la tenuta dei registri, compilazione della documentazione obbligatoria e mantenimento del requisito di tracciabilità, per un valore complessivo che supera i 10 milioni di euro destinati all’Erario. Sono state comminate, inoltre, 5 diffide ad adempiere alle disposizioni dell’autorità per la regolarizzazione, più 5 sequestri amministrativi, per un valore complessivo che supera i 170mila euro.