giovedì, 28 Marzo 2024

Guerra in Ucraina, russi assaltano Azovstal: 2 donne uccise e 10 feriti. Onu: primi 101 sfollati dall’acciaieria arrivano a Zaporizhzhia

Mentre l'esercito di Mosca ha preso d'assalto l'acciaieria Azovstal, a Mariupol, l'Onu diffonde l'ultimo raccapricciante bollettino: 3.193 civili uccisi, tra cui 227 bimbi, e 3.353 feriti. Nella sola Irpin sono stati ritrovati 290 corpi, di cui 105 non ancora identificati. Ieri un 15enne è morto sotto le bombe russe a Odessa, per salvare i suoi vicini anziani.

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L’acciaieria Azovstal a Mariupol si dimostra essere uno dei punti nevralgici del conflitto, nonché ultima roccaforte della resistenza ucraina in città. L’impianto è stato preso ancora d’assalto dalle truppe russe, dopo ore di incessanti bombardamenti da parte dei caccia di Mosca. La notizia è stata diffusa dall’agenzia di stampa Unian e poi confermata dal vicecomandante del battaglione Azov asserragliato all’interno della struttura. Il Cremlino ha asserito si tratti solo di una reazione nei confronti degli uomini del commando e dell’esercito ucraino che avrebbero violato il regime di cessate il fuoco. “Sono usciti dai seminterrati, hanno occupato postazioni di attacco sul territorio e negli edifici dell’impianto. Ora unità dell’esercito russo e della Dpr, usando artiglieria e aerei, hanno iniziato a distruggere queste postazioni”, ha annunciato il ministero della Difesa di Mosca.

Immediata la controdichiarazione di Svyatoslav Palamar, vicecomandante del reggimento Azov, citato dall’Ukrainska Pravda: “Siamo stati bombardati tutta la notte, 2 donne civili sono rimaste uccise e ora Azovstal viene preso d’assalto. I russi adesso stanno cercando di irrompere nell’impianto, prima dell’assalto, gli aerei hanno bombardato l’impianto”. Palamar ha diffuso su Telegram un videomessaggio in cui spiega come al momento sia in corso un potente attacco allo stabilimento con “l’appoggio di mezzi corazzati, carri armati, tentativi di sbarco e un gran numero di fanti“, precisando che nelle scorse ore sotto le bombe russe sono stati feriti 10 civili. Denis Schlega, comandante della 12esima brigata operativa della Guardia nazionale di Kiev, ha ricordato che la resistenza ucraina sta cercando di respingere gli attacchi, ma ci sono circa ancora 500 feriti che hanno bisogno di essere portati via dall’acciaieria.

Operazioni di evacuazione da Azovstal

Per quanto riguarda le manovre di evacuazione pare che nonostante i ritardi e la complessità della situazione, circa 150 persone siano state fatte uscire dall’acciaieria e siano arrivate a Zaporizhzhia. Lo ha detto la vice premier ucraina, Iryna Vereshchuk, parlando dal centro commerciale Epicenter della città, punto in cui sono arrivati alcuni bus degli evacuati da Azovstal. “Al convoglio si sono unite lungo il percorso anche diverse auto di persone in fuga da diversi villaggi”, ha detto. Vereshchuk ha spiegato di non avere però alcuna notizia degli 11 autobus con evacuati dispersi da ore. Anche l’Onu ha confermato come le operazioni di evacuazione siano riuscite a mettere in salvo circa 101 persone e trasportandole a Zaporizhzhia, dove stanno ricevendo assistenza umanitaria. La Croce Rossa ha confermato la notizia, sottolineando come vi fossero anche alcuni feriti tra gli sfollati.

Trovati 290 corpi a Irpin, un 15enne morto a Odessa per salvare i vicini anziani

Mentre una pioggia di bombe cade su Mariupol, nel villaggio di Zaliznychne, come in tantissime altre zone dell’Ucraina meridionale e orientale, a Irpin sono stati ritrovati 290 corpi di civili trucidati dai russi. “Di questi, 40 sono stati uccisi da colpi di arma da fuoco, 35 da schegge, 5 di fame. Gli altri 210 hanno ferite ancora in corso di accertamento per poter risalire alle cause del decesso”. Così la procuratrice generale ucraina, Iryna Venediktova, ha detto ai microfoni dei giornalisti. L’ufficio della rappresentante di Kiev ha poi comunicato che di quel numero altissimo di salme dissotterrate, ben 105 non sono state ancora identificate. Nel buio pesto di questa assurda guerra le stime spesso finiscono per cancellare il volto delle vittime e portarsi via le loro storie, ma a volte un briciolo del loro ricordo viene messo in salvo. Ieri pomeriggio un ragazzo di 15 anni è morto a Odessa, colpito da un attacco missilistico sferrato dall’esercito di Putin. Il giovane avrebbe potuto salvarsi, se non fosse corso ad avvisare i suoi anziani vicini, che non avevano l’allarme sul telefono e non sapevano dell’attacco imminente. Il suo eroico sacrificio è stato raccontato dal portavoce dell’amministrazione militare regionale di Odessa Sergey Bratchuk, citato da Unian.

Onu, 3.193 civili uccisi, tra cui 227 bimbi

L’Onu ha diffuso un ultimo raccapricciante bollettino di guerra: 3.193 i civili uccisi in Ucraina dall’inizio dell’offensiva russa, tra cui 227 bambini, e 3.353 feriti. A darne notizia è stato l’ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr), spiegando che il bilancio è sottostimato a causa dell’impossibilità di compiere reali verifiche sul campo.

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