venerdì, 29 Marzo 2024

Fabri Fibra, “Caos” è certificato Disco di Platino

“CAOS” è il decimo lavoro di studio di FIBRA che arriva a 20 anni dalla pubblicazione del suo primo album “Turbe Giovanili” e 5 anni dall’ultimo disco “Fenomeno” e conferma il rapper (che ha venduto oltre 1 milione di copie) come uno dei pilastri della cultura Hip Hop del nostro paese.

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“CAOS”, il nuovo album di FABRI FIBRA, viene certificato oggi disco di PLATINO. “CAOS” contiene il singolo n.1 in radio “PROPAGANDA” con la partecipazione di Colapesce Dimartino.

Giovedì 28 aprile “PROPAGANDA” verrà trasmessa su Apple Music 1 all’interno dello show radiofonico “Discovered on Apple Music” condotto da Ebro (live alle ore 21:55 – ora italiana), confermando l’interesse internazionale per Fibra da parte della piattaforma musicale di Apple (nel 2017 Fibra era stato il primo artista italiano in assoluto ad essere passato su Apple Music Radio con “Fenomeno”).

Il singolo, infatti, verrà inserito all’interno della selezione musicale del programma tra i brani scelti dal team musicale di New York di Apple Music 1. La puntata potrà essere riascoltata in tutto il mondo su Apple Music

Il nuovo album del rapper italiano (che ha colmato un’attesa lunga 5 anni) è stato pubblicato lo scorso 18 marzo e ha ottenuto ottimi riscontri di pubblico e critica.

“Caos”, infatti, è stato il terzo miglior debutto a livello mondiale su SPOTIFY tutte le tracce del disco si sono posizionate nelle prime 25 posizioni della Top50 di Spotify Italia. Per AMAZON MUSIC, piazzandosi in vetta alla classifica degli album più ascoltati in Italia, “CAOS” ha segnato il miglior ingresso per un album nel 2022 e il secondo miglior esordio di sempre nella storia della piattaforma.

CAOS” è il decimo lavoro di studio di FIBRA che arriva a 20 anni dalla pubblicazione del suo primo album “Turbe Giovanili” e 5 anni dall’ultimo disco “Fenomeno” e conferma il rapper (che ha venduto oltre 1 milione di copie) come uno dei pilastri della cultura Hip Hop del nostro paese.

Avevamo lasciato Fabri Fibra alla fine del 2019 con gli ultimi appuntamenti legati al disco precedente, “FENOMENO”, quando la pandemia si è abbattuta su tutto il mondo. Questo album è frutto di questi 3 anni di isolamento (“tutti i miei dischi precedenti sono frutto di quello che vedevo all’esterno, questo è sicuramente un disco più personale, parla più di me”), una sorta di ritiro interrotto solo dall’ascolto di centinaia di beat, basi su basi alla ricerca di quella scintilla capace di dare il là ad una idea, un testo che nel giro di poco tempo arriva alla sua forma definitiva.

CAOS” (l’immagine della copertina, scattata sulla spiaggia di Grado, richiama un raro momento di pace raccontato in un film drammatico che si intitola “Galveston”) è un modo per mettere ordine dove c’è disordine (“Dopo anni di assenza dalle scene, avevo bisogno di tornare per mettere fine a quel caos interiore” racconta Fibra parlando della title track).

17 canzoni che si sono ritrovate a parlare l’una con l’altra, episodi di una serie i cui temi centrali vanno dal successo e i suoi risvolti (“Amici o Nemici), al ritorno nel rap game (“Goodfellas”, “Sulla Giostra”, “Demo nello stereo”) dalla fotografia dell’elettore disilluso (“Propaganda”) alla critica verso una società sempre più consumista (“El Diablo”), passando attraverso capitoli come “Cocaine” (“butto un po’ di politicamente scorretto nel rap game per vedere che effetto fa e non potevano che esserci due veri pistoleri del rap italiano a chiudere il pezzo”) e “Noia” (su un tappeto sonoro costruito su un sample di Miles Davis Fibra racconta “la noia che ti assale quando sei vittima della routine, anche quando dorata” chiudendo il brano con una perla di saggezza di Charles Bukowski), “Brutto Figlio Di (“una critica alla società attuale”) e “Stelle” (“ripensare a quelle estati sul lungomare tra discoteche e palme”), “Pronto al Peggio” e “Fumo erba” (“volevo scrivere un pezzo che criticasse gli effetti negativi della marijuana dopo un uso prolungato”), “Nessuno” (“una storia di stalking narrata in prima persona”) e “Liberi” (“una canzone che parla dell’importanza di affrontare certi “momenti no” senza sentirsi dei perdenti”).

L’album, che si apre  e chiude con un intro  (che si apre con la voce di Gino Paoli che canta “Il cielo in una stanza”) e un outro (“qualcosa che ormai non si fa più dato che nessuno ascolta più i dischi per intero”) che prima tracciano il punto della situazione raccontando in pochi versi tutta la discografia di Fibra fino ad oggi e poi chiudono il disco ringraziando tutti quelli che hanno collaborato alla sua nascita, raccogliendo come in un puzzle, Guè SalmoMarracashColapesce e DimartinoFrancesca Michielin, Rose Villain, Ketama126Neffa, Lazza, Madame e Maurizio Carucci degli Ex-Otago, artisti chiamati da Fibra a collaborare a questo decimo disco della sua carriera perché “le canzoni mi sembrava avessero bisogno di loro per essere complete”.

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