venerdì, 19 Aprile 2024

Comparizione internazionale via mail “per accuse sessuali computerizzate”: l’anello al naso ce lo siamo tolti da un pezzo

Improbabili mail da parte di una qualche Forza di Polizia forse per aver dato del ca**one a qualcuno via chat? I tentativi di truffa informatica appaiono spesso più ridicoli che reali.

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Da un po’ di tempo a questa parte arrivano sempre più spesso, e sempre a più utenti, email truffaldine dall’oggetto inquietante: “Convocazione internazionale Settore tecnico Polizia Giudiziaria”. Tre di queste mail sono arrivate anche al sottoscritto nel giro di 10 giorni. Per curiosità, ben sapendo che si tratta di una minchiata, termine scelto non a caso, ne ho aperta una. Dentro, il messaggio recita testualmente: “C’è un reclamo internazionale contro di voi per quanto riguarda le accuse sessuali computerizzate”. Una roba che agli sprovveduti e ai deboli di cuore farà certamente venire un colpo, o un coccolone come si dice da queste parti. A chi è un po’ più scafato, nella peggiore delle ipotesi farà sorridere. D’altronde è noto a tutti i criminali del mondo che la Polizia, o qualunque Ufficio addetto alla sicurezza e all’ordine pubblico, bussa sempre due volte, via mail, al campanello elettronico.

Quello delle mail fraudolente è un problema antico dell’era moderna; se all’inizio si trattava solo di scansare qualche virus informatico, la cosa ha preso rapidamente un’altra piega. Oggi come oggi si va fino al cryptolocker, in grado di bloccare il computer e per cui i criminali chiedono un riscatto, con la quasi certezza che pur pagando non si riavrà l’accesso ai propri dati, passando per l’sms finto Inps/Banca/Poste italiane, utilizzato per cercare di accedere al conto corrente della vittima per svuotarlo. I più organizzati hanno messo in piedi un articolato sistema di finti messaggi mail o sms uniti a telefonate di fantomatici operatori che, spacciandosi per dipendenti della banca, chiedono le credenziali con la scusa di verificarle, a quel punto il danno è fatto. Di base c’è che nessuno è autorizzato a chiedere dati riservati per telefono. Fornirglieli è come spalancare la porta a uno che bussa dicendo di essere un ladro.

Tornando alle mail ricevute, l’ipotesi che qualcuno possa aprire un allegato o cliccare un link per via di “accuse sessuali computerizzate” fa davvero molto ridere. Che viene da chiedersi: ma che cacchio sono le accuse sessuali computerizzate? Dare a uno del ca**one per via informatica? Volendo, ci potrebbe anche stare, ma scomodare addirittura una convocazione internazionale di Polizia appare quantomeno eccessivo. Quello che purtroppo non si può fare è rispondere a questi geni del crimine che l’anello al naso ce lo siamo tolti da quando siamo scesi dagli alberi. Loro forse no.

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