venerdì, 19 Aprile 2024

Palermo, fondono oro “sporco” e lo rivendono: 5 arresti sequestrati beni per 5 milioni di euro

L'oro proveniva principalmente da attività delittuose come furti e rapine, veniva fuso e ceduto ad altri operatori come lingotti. Sono state sequestrate 5 aziende attive nel settore del commercio con le relative disponibilità finanziarie, beni mobili e immoli per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro.

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A Palermo la Guardia di Finanza, assieme al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, ha dato esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di 5 soggetti gravemente indiziati per i reati “di concorso esterno in associazione di stampo mafioso, riciclaggio, ricettazione ed estorsione aggravati“. Pare che una società palermitana, in base anche alle direttive imposte dal mandamento mafioso di Porta Nuova, avesse avviato un’intensa attività criminosa basata principalmente sul riciclaggio dell’oro.

Il “metallo sporco”, che proveniva principalmente da attività delittuose come furti e rapine, veniva fuso e ceduto successivamente ad altri operatori come lingotti d’oro. Per non dare troppo nell’occhio e limare al tempo stesso il carattere di illegalità di queste operazioni, gli stessi imprenditori avrebbero affidato l’attività di “compro oro” a soggetti esercenti, rispetto ai quali potevano risultare gravi indizi di reato in base all’ordine di emissione di fatture false di vendita.

Pare che la stessa società, finanziata all’epoca dalla famiglia mafiosa di Borgo Vecchio, avesse dichiarato “operazioni di cessione di oro per oltre 2,19 tonnellate, per un controvalore di oltre 75 milioni di euro”. Al momento, sono state sequestrate 5 aziende attive nel settore del commercio dell’oro con le relative disponibilità finanziarie, beni mobili e immoli di proprietà di 27 soggetti, iscritti nel registro degli indagati, per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro.

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