giovedì, 25 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, dall’Unione europea nuove misure contro Mosca. Putin: “Sanzioni illegittime agiremo alla WTO”

Secondo fonti della Difesa americana non vi è stata al momento nessuna "conquista significativa" da parte dei russi nel Donbass. Da Kiev fa sapere che stanno "studiando la proposta russa sui negoziati", ma Mosca pretende maggiore realismo sugli accordi. La Cina bacchetta ancora gli Stati Uniti e li avverte di "non usare la questione ucraina" per minacciarli.

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Il conflitto esploso da ormai quasi due mesi in Ucraina prosegue a grandi falcate, non facendo di fatto ottenere indiscusse vittorie agli invasori russi. Le forze di Mosca hanno cominciato da giorni la loro avanzata nel Donbass, ma secondo fonti della Difesa americana non vi è stata al momento nessuna loro “conquista significativa” in questa area. Due alti funzionari Usa hanno riferito ai microfoni della Cnn, che i nuovi attacchi russi nella regione non sarebbero altro che una sorta di test per sondare la resistenza dei soldati ucraini. Intanto continuano i bombardamenti nell’Ucraina orientale, a Mykolaiv. Qui già nella scorsa notte si sono registrate alcune fortissime esplosioni, seguite dal suono delle sirene antiaeree. Il sindaco della città Oleksandr Senkevych ha ribadito l’intenzione di non arrendersi dinanzi agli atroci crimini di guerra commessi dai nemici. “Il raggruppamento delle forze russe schierate qui non basta a fare con Mykolaiv quello che hanno fatto con Mariupol. Le truppe russe si trovano a una distanza di 20-30 chilometri dalla città e i combattimenti si svolgono vicino alla linea Oleksadrivka“, ha tuonato il primo cittadino. Tutto ciò accade mentre la situazione a Mariupol peggiora: l’acciaieria di Azovstal è ancora nel mirino dei russi, nonostante il loro ultimatum che intimava ai combattenti di Kiev di arrendersi entro le 14 sia stato totalmente ignorato. La notizia è stata diffusa sia dal Guardian che dalla Bbc.

Kiev: “Studiamo le proposte russe sul negoziato”

C’è una coltre di nebbia sempre più fitta sulla questione negoziati tra delegazione russa e ucraina. Mykhailo Podolyak, capo dell’ufficio presidenziale di Kiev, ha fatto sapere di aver ricevuto alcune proposte da Mosca in merito e che sono adesso in fase di valutazione. La notizia è stata riportata dall’agenzia Interfax. “L’Ucraina ha consegnato le proprie proposte sulle disposizioni agli avversari ai negoziati di Istanbul. In particolare, queste riguardano le garanzie di sicurezza per prevenire altri attacchi in futuro al nostro paese. La parte russa le ha studiate e ha presentato la propria posizione. Ora tocca a noi studiare, comparare e trarre conclusioni, sia politiche che legali”, ha chiosato Podolyak. Mosca dal canto suo controbatte e ribadisce di esser pronta a riaprire il dialogo, ma a patto che Kiev dimostri “maggiore realismo nel cercare accordi“; così si è espresso il ministero degli Esteri di Mosca, citato dalla Tass. Torna a parlare in merito al cessate il fuoco anche il presidente russo Vladimir Putin: assicura che nel Donbass si arriverà alla pace grazie all’azione di denazificazione di Mosca, “nella regione verrà restaurato una vita normale e sicura”. Il capo del Cremlino ha spiegato che se si è arrivati a questo punto è a causa del massacro compiuto dal popolo di Zelensky. Le dichiarazioni di Putin sono state riportate dall’agenzia di stampa Tass.

 Ue prepara sesto pacchetto di sanzioni per la Russia

Piovono altre sanzioni su Mosca. La Commissione dell’Unione Europea “sta lavorando al sesto pacchetto” e Ivo Schmidt, rappresentante della direzione Energia Ue, ha dichiarato dinanzi alla commissione Affari Esteri del Europarlamento, che la questione del petrolio rientrerà sicuramente nelle nuove misure contro Mosca. “Sappiamo che l’impatto sarebbe enorme sulla Russia, che è il secondo esportatore di petrolio al mondo dopo l’Arabia Saudita e la metà del suo export va nel mercato premium dell’Ue per un totale che nel 2020 è stata di circa 45 miliardi di euro. Naturalmente teniamo conto delle specificità degli Stati per evitare impatti sproporzionati”, ha aggiunto Schmidt. Non tutti gli Stati alleati appoggiano però l’idea di embargo di energia proveniente da Mosca e fanno riflettere le posizioni prudenti della Germania in proposito: “Rinunciare a gas russo oggi sarebbe dannoso“, così l’ambasciatore tedesco in Italia Viktor Elbling. In tutta risposta Putin sta intanto ordinando alle aziende russe nuovi piani per evitare di essere abbattute dalla tempesta sanzionatoria. Il presidente russo ha detto che il governo è già pronto a rispondere alle “sanzioni occidentali illegittime”, presentando una “strategia” entro il primo giugno all’Organizzazione per il commercio internazionale (Wto); questo quanto riportato da alcuni media russi.

La Cina agli Usa: “Non usate crisi ucraina per minacciarci”

La Cina bacchetta ancora gli Stati Uniti e li avverte di “non usare la questione ucraina per diffamare, incastrare o minacciare il nostro Paese“. Così il ministro della Difesa Wei Fenghe nel colloquio telefonico con il capo del Pentagono Lloyd Austin, nel resoconto del ministero cinese. I due hanno avuto la prima conversazione telefonica dopo mesi. Austin ha cercato un dialogo con il generale Xu Qiliang, massimo ufficiale della Cina in qualità di vicepresidente della Commissione militare centrale, ma ha trovato per lungo tempo l’opposizione di Pechino.

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