venerdì, 19 Aprile 2024

Detenuto sequestrato e violentato nel carcere di Regina Coeli, il Sappe: “Carenza di organico. La politica se ne frega”

Il detenuto è stato minacciato con un coltello e legato da due compagni di cella, in ospedale gli sono stati riscontrati gravi traumi. Il responsabile nazionale del Sindacato Autonomo della Polizia Penitenziaria attacca: "Il sistema si sta sgretolando sempre più".

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Nel carcere romano di Regina Coeli un detenuto è stato sequestrato e aggredito da due compagni di cella di origine slava, accusati di rapine e altri reati. Secondo quanto riferisce il Sappe, il Sindacato Autonomo della Polizia Penitenziaria, la vittima è stata minacciata con un coltello e legata con una corda. Ci hanno pensato i poliziotti a fermare l’aggressione e permettere i soccorsi al detenuto che è stato trasportato in ospedale, dove sono stati riscontrati i danni traumi che ha riportato.

Sull’episodio è intervenuto Maurizio Somma, segretario del Sappe nel Lazio: “Un fatto vergognoso e raccapricciante favorito dall’allentamento della sicurezza interna”. “Questi sono i frutti di una sorveglianza ridotta in conseguenza della vigilanza dinamica, dell’autogestione delle carceri e delle carenze di organico. Il sistema si sta sgretolando ogni giorno di più e la politica se ne frega”, ha aggiunto Daniele Capece, responsabile nazionale del sindacato.

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