sabato, 20 Aprile 2024

Che sia sempre Battaglia

Mercoledì 13 aprile Letizia Battaglia ha messo il tappo sul suo obiettivo. La fotoreporter e attivista si è spenta a 87 anni, ma non è morta: Letizia Battaglia non morirà mai.

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Il suo destino era già scritto nel suo nome. Gioia, felicità, allegria; combattimento, attacco, lotta. Mercoledì sera Letizia Battaglia ha messo il tappo sul suo obiettivo: la fotoreporter siciliana che ha raccontato e combattuto la mafia si è spenta a Cefalù all’età di 87 anni.

Durante gli Anni di Piombo e gli ’80, la pellicola di Battaglia ha visto i corpi senza vita di Cesare Terranova e Piersanti Mattarella, i binari vicino ai quali venne trovato, dilaniato dal tritolo, ciò che restava di Peppino Impastato, bambini armati, vedove, mafiosi; miseria e misera nobiltà, ma anche la tenerezza, l’amore. Quello che la fotografa e attivista palermitana ha catturato su pellicola – entrando nelle case, imbucandosi alle feste della borghesia, perlustrando i vicoli della sua città – è la testimonianza di una società che ha subìto la vita e l’intensità si un periodo storico in cui la violenza era ridotta a routine. “La fotografia l’ho vissuta come documento, come interpretazione e come tanto altro ancora”, aveva scritto Battaglia nella prefazione del suo Diario (Castelvecchi, 2014).

Gli scatti di Letizia Battaglia sono la dichiarazione di un’attenta attenzione all’umano: come fotoreporter e, soprattutto, in quanto attivista, ha raccontato (una scelta ideologica, più che stilistica) anche gli emarginati, gli ultimi, le donne. Le donne, la loro sofferenza, i loro sguardi, i loro sacrifici. “Amo fotografare le donne perché sono solidale – aveva dichiarato in un’intervista – devono ancora superare tanti ostacoli verso la felicità, in questa società maschilista che le vuole eternamente giovani, belle, con una concezione dell’amore che spesso, in realtà, è solo possesso”. Per questo Letizia Battaglia cercava gli “occhi profondi e sognanti delle bambine”, le sue monelle.

Era definita “la fotografa della mafia”, ma era un vestito che non le piaceva. I suoi soggetti preferiti erano le donne di cui è sempre stata una grande alleata. “Non sono stata una femminista, anche se mi sono comportata da femminista. Sono sempre stata dalla parte delle donne. Nelle mie foto penso che appaia questa complicità con le donne che hanno bisogno. Le ho amate”. Battaglia. Letizia Battaglia ha sempre lottato perché le donne prendessero coscienza del proprio valore, e lo ha fatto raccontandole “perché fa parte di una lotta che personalmente ho iniziato forse quando avevo dieci anni”.

La morte? Non la considero, non la penso. Non ho mai avuto un rapporto con la morte. Arriva? Arrivederci!”, aveva detto lo scorso anno a Gigi Marzullo su Rai1. “I miei nipoti, pronipoti, le mie figlie, che sono una parte di me: rimarranno. Come le mie foto, che spero saranno una testimonianza degna della storia. Per cui: no. Io non morirò”.
No, Letizia Battaglia non morirà mai.

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