giovedì, 28 Marzo 2024

Guerra in Ucraina, genocidio: Trump difende Biden. Medvedev: “Pronti a intervenire se Finlandia e Svezia nella Nato”

La corte distrettuale di Leopoli ha ordinato il sequestro di 154 beni mobili e immobili appartenenti a Viktor Medvedchuk, il leader dell'opposizione filorussa in Ucraina, e a sua moglie, Oksana Marchenko. L'Australia, nel frattempo, ha imposto nuove sanzioni finanziarie nei confronti di 14 imprese statali russe.

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“La Russia dovrà rafforzare seriamente le proprie forze di terra e quelle di difesa aerea”. Lo scrive il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa, Dmitry Medvedev, su Telegram. “Occorre, inoltre, schierare consistenti forze navali nel Golfo di Finlandia, poiché quest’ultima, così come la Svezia, presto o tardi si unirà alla Nato”. Secondo il vicepresidente, citato dall’agenzia di stampa russa RIA Novosti, se Finlandia e Svezia dovessero entrare nella Nato, la lunghezza dei confini terrestri dell’alleanza con la Federazione Russa sarà più che raddoppiata. E avverte che, in caso di adesione, nel Baltico avverrà l’immediata reazione dei russi. 

Sequestrati i beni del leader d’opposizione filorussa Medvedchuk e di sua moglie

La corte distrettuale di Leopoli, intanto, ha ordinato il sequestro di 154 beni mobili e immobili appartenenti a Viktor Medvedchuk, il leader dell’opposizione filorussa in Ucraina, e a sua moglie, Oksana Marchenko. In particolare, sono stati sequestrati 26 veicoli, 30 appezzamenti di terreno, 13 case, 32 appartamenti, 17 parcheggi e uno yacht, oltre a svariate azioni nel capitale di 25 aziende.

L’Australia ha imposto nuove sanzioni economiche alla Russia

L’Australia, nel frattempo, ha imposto nuove sanzioni finanziarie nei confronti di 14 imprese statali russe. Tra queste, diverse società legate alla difesa, come il produttore di camion Kamaz e le compagnie di navigazione Sevmash e United Shipbuilding Corp. Suddette sanzioni verranno estese anche alla compagnia Ruseletronics, responsabile della produzione di circa l’80% di tutti i componenti elettronici russi. Fino a questo momento, l’Australia ha sanzionato 600 entità, tra privati e aziende, compresa la maggior parte del settore bancario russo e tutte le organizzazioni responsabili del debito sovrano del Paese.

Genocidio, Parigi Pechino e Mosca non ci stanno

“Occhio ai termini. In Ucraina sono stati commessi tanti crimini di guerra, ma la parola ‘genocidio’ ha un significato preciso, che non va confuso con il resto”. Commenta così il premier francese Macron le parole del suo collega Biden. Il presidente americano aveva definito appunto ‘un vero e proprio genocidio’ ciò che è avvenuto e sta avvenendo in Ucraina. Immediata è arrivata la replica di Kiev. “Siamo delusi dall’atteggiamento dell’Eliseo. Serve moderazione, è vero. Ma con queste puntualizzazioni non fanno altro che aggravare la tensione”. Il Cremlino, invece, definisce inaccettabili le parole di Biden. Da Pechino interviene il Ministro degli Esteri cinese: “Bisogna lavorare per giungere ad una soluzione del conflitto ed evitare un’escalation. Non alimentare le fiamme”.

Genocidio, Trump difende Biden

“Quello è un genocidio”, queste la parole di Trump durante un’intervista a Fox News. Prima bacchetta il suo successore per le politiche economiche mal gestite, poi si schiera a favore riguardo alla parola pronunciata da Biden che ha provocato dissapori nel resto d’Europa fino in Cina. Trump sostiene che se ci fosse stato ancora lui al potere, sicuramente Putin non avrebbe mai attaccato l’Ucraina perché l’America ha la forza nucleare più forte ed efficace, incalza “credo che tra cent’anni le persone guarderanno indietro e si domanderanno perché siamo rimasti a guardare e perché la Nato è rimasta a guardare”.

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