mercoledì, 24 Aprile 2024

Covid, quarta dose per over 80 ospiti Rsa e fragili. Isolata variante Xj a Reggio Calabria

Al momento, la quarta dose vaccinale anti-Covid "non si applica ai soggetti che hanno contratto l'infezione da SARS-CoV-2 successivamente alla somministrazione della prima dose di richiamo".

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La quarta dose di vaccino anti-Covid sarà prevista “per le persone che abbiano compiuto o superato gli 80 anni di età, per gli ospiti delle Rsa e per coloro i quali siano inseriti nelle categorie a rischio e abbiano un’età compresa tra i 60 e i 79 anni”. Lo ha reso noto il Ministero della Salute, in accordo con Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Istituto superiore di sanità (Iss) e Consiglio superiore di sanità (Css). Una decisione che arriva a seguito di quanto deciso dall’Agenzia europea del farmaco (Ema) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, Ecdc. Al momento, la quarta dose vaccinale anti-Covid non si applica ai soggetti che hanno contratto l’infezione da SARS-CoV-2 successivamente alla somministrazione della prima dose di richiamo. Questo è quanto si evince dalla circolare del ministero della Salute.

Isolata la variante Xj

È stata isolata, per la prima volta in Italia, la variante Xj del Covid, una nuova mutazione di Omicron e considerata equivalente alla variante Xe di cui si parla da giorni. Ad individuarla, un laboratorio dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, diretto da Maria Teresa Fiorillo. I primi studi hanno evidenziato che si tratta di una ricombinazione delle sotto varianti di Omicron BA1 e BA2, una variante fino ad ora nota solo per un numero limitato di casi registrati in Finlandia a fine marzo. La variante Xe, considerata alla pari di Xj, è ritenuta il 10% più trasmissibile rispetto alla già contagiosissima BA2.

La variante Xj è stata isolata in due casi di soggetti risultati positivi. Da quanto è emerso, “la sequenza isolata nei due casi rilevati di Xj, equivalente ad Xe non fa seguito ad una mutazione del virus ma, più precisamente, ad una fusione di componenti genetiche di Omicron” e non è stata depositata nelle banche dati internazionali. Oltre ai casi riferiti alla Finlandia, analogamente ai due casi scoperti in Calabria, sono stati riscontrati contemporaneamente anche in Thailandia.

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