giovedì, 18 Aprile 2024

Cadavere riemerso dal Po, non è Saman Abbas: atteso l’esame del dna

Esclusa l'ipotesi che il corpo ritrovato lungo il fiume Po sia quello di Saman Abbas, possibili sviluppi si avranno con l'esito dell'esame sul dna per cercare di risalire all'identità della donna.

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Proseguono le indagini sul cadavere ritrovato lunedì pomeriggio lungo il fiume Po. Dai primi esami del medico legale è emerso che si tratta del cadavere in avanzato stato di decomposizione di una giovane donna di carnagione bianca: sembrerebbe esclusa, quindi, la possibilità che si possa trattare di Saman Abbas, la giovane ragazza pakistana scomparsa il 30 aprile scorso da Novellara, in provincia di Reggio Emilia, e che si pensa sia stata uccisa dai suoi familiari per aver rifiutato il matrimonio combinato che le avevano imposto. Anche le altre due piste percorse dagli inquirenti – si pensava anche a due casi di omicidio irrisolti, Isabella Noventa e Samira El Attar – non trovano riscontro con i risultati dei primi rilievi effettuati sul corpo della vittima.

“Il borsone era in verticale”, spiega Davide Martini, dipendente dell’Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo) che ha trovato il corpo, “si vedevano i vestiti blu e viola da donna. Strappato su un lato, si intravedeva il corpo all’interno e si sentiva un forte fetore”. “Si tratta del primo cadavere di una vittima di omicidio mai ritrovato nel corso del grande fiume” ha dichiarato il sindaco di Occhiobello, piccolo comune a ridosso del fiume, Sandra Coizzi. Il corpo sarebbe stato trasportato dalla corrente dell’ultima piena, avvenuta tra ottobre e novembre scorsi, e a causa dell’eccezionale siccità è rimasto incagliato in un cumulo di massi, disposti nel 1951 per arginare i danni dell’alluvione del Polesine. Impossibile, per ora, stabilire la causa del decesso. Un esame autoptico approfondito sarà eseguito in settimana, mentre bisognerà attendere circa un mese per i risultati delle comparazioni del dna.

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