giovedì, 18 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, 200 cittadini sotto le macerie a Borodyanka. Sindaco di Kiev: “È un genocidio, fermate i commerci con Mosca”

La Spagna espelle 25 diplomatici russi. Nuovo scambio di prigionieri tra gli eserciti: 86 per ogni parte. A Borodyanka si raccolgono le vittime dal primo attacco a febbraio dopo la ritirata dell'esercito russo. Il sindaco di Kiev a Ginevra: "Questa è una guerra contro i civili. Interrompete il commercio con la Russia, i soldi sono macchiati del sangue ucraino".

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Mentre la guerra prosegue il suo “gioco” tra attacchi mediatici, propaganda e distruzione, le nazioni europee continuano a prendere posizione. Dopo l’Italia, che ha deciso l’allontanamento di 30 diplomatici della FR dal proprio territorio, anche la Spagna si inserisce nella lista di Paesi che attua tale provvedimento, espellendo 25 tra diplomatici e dipendenti dell’Ambasciata russa perché “rappresentano una minaccia per la sicurezza del nostro Paese”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, senza escludere la possibilità che il numero degli espulsi possa essere superiore. Intanto le agenzie della FR riferiscono che è stato organizzato un nuovo scambio di prigionieri tra gli eserciti russo e ucraino, prevedendo il rilascio di 86 soldati nemici per parte, mentre dalla Tass arriva l’informazione riguardante quattro specialisti dell’agenzia atomica Rosatom che non hanno ottenuto la liberazione e rimangono in Ucraina.

La situazione a Borodyanka

Tragiche e profondamente di impatto le parole utilizzate dal sindaco di Borodyanka per descrivere le atrocità che la sua città sta vivendo, a conferma di quanto già espresso dal presidente ucraino, Volodymir Zelensky: “Ci sono i corpi di circa 200 civili sotto le macerie dei palazzi colpiti a Borodyanka dai bombardamenti russi. Il 24 febbraio siamo stati la prima città ad essere bombardata. Stiamo cominciando adesso a portare via i corpi perché i russi non ce lo hanno permesso fino a quando c’è stata l’occupazione. Ci hanno detto che potevamo evacuare ma sparavano a chiunque uscisse in strada, affiggendo cartelli affinché restassimo in casa e disegnando il simbolo dell’occupazione ovunque”. I soldati russi si sono ritirati dalla città il primo aprile, e solo adesso si possono iniziare a contare i danni della devastazione che hanno lasciato.

Il sindaco di Kiev a Ginevra

Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha presenziato oggi in videocollegamento con Ginevra, durante un evento per il secondo Forum dei sindaci promosso dall’UNECE (United Nations Economic Commission for Europe) e ha espresso che i cittadini sono presi di mira in più località, le infrastrutture civili sono distrutte e ha sottolineato che questo “è un genocidio. Questa è una guerra contro i civili. Non credete alla propaganda russa, non credete a Putin che parla di un’operazione speciale contro i fascisti”. Per Klitschko lo scopo di questa guerra è di restaurare l’impero russo, secondo la volontà di Putin. Il sindaco di Kiev ha anche rinnovato la richiesta ai politici europei di interrompere i legami commerciali con la Russia, perché i pagamenti aiutano a sostenere l’esercito russo che ha invaso l’Ucraina: “Ogni euro, ogni centesimo che ricevete dalla Russia o inviate in Russia ha del sangue, è denaro insanguinato e il sangue di questo denaro è sangue ucraino, il sangue del popolo ucraino”.

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