Sono trascorri più di 70 giorni dal quel pomeriggio fatale in cui una ragazza tedesca di 25 anni, in vacanza in Italia con il fidanzato irlandese, ha perso la vita perché i soccorsi non sono mai arrivati. Il ragazzo dopo un malore improvviso della compagna ha immediatamente chiamato il 118 per chiedere aiuto, ma viene messo in attesa, a quanto pare per trovare un operatore che sappia parlare inglese. L’ambulanza sarebbe arriva sul posto con 43 minuti di ritardo, quando la donna era già deceduta. “Se fossero arrivati in tempo Janna sarebbe ancora viva”, ha dichiarato il ragazzo a Repubblica. Sulla vicenda indaga la Procura di Civitavecchia.
La vicenda
È il 20 gennaio, i due si trovano vicino al mare di Focene, nel comune di Fiumicino, quando la ragazza accusa un malore. Il registro delle chiamate del 118 segna la prima telefonata dell’uomo alle 15:39, ma la difficoltà degli operatori con l’inglese allungano l’attesa e la telefonata. “Mi hanno chiesto di tenere acceso il gps del cellulare per aiutarli a localizzare la zona”, ha detto il compagno. Ma l’ambulanza non arriva.
Alle 16:10 l’uomo chiama di nuovo al numero di emergenza, passano altri 10 lunghissimi minuti, ma nulla. Allora l’uomo decide di muoversi con il furgone per cercare di individuare i soccorritori che erano fermi a 4 isolati di distanza mentre pattugliavano la spiaggia. La donna viene portata in ospedale, ma è ormai già deceduta. La famiglia non si da pace e vuole sapere per quale motivo è morta la ragazza; ancora oggi non hanno avuto indietro le spoglie della 25enne.