venerdì, 19 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, Mosca si difende dalle accuse di genocidio: “Una provocazione”. Da Mariupol evacuati 3mila civili

Dal mondo continuano le dure condanne sul massacro di Bucha. La Polonia chiede un'indagine internazionale. Macron spinge per nuove sanzioni alla Russia. Il Cremlino risponde: "La manovra fa parte di un piano per danneggiarci. A sparare è l'Ucraina. Usa e Nato maestri nella provocazione".

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Durante il quarantesimo giorno consecutivo di conflitto armato tra Russia ed Ucraina continuano a tenere banco le immagini strazianti del massacro di Bucha, avvenuto nella giornata di ieri, nell’oblast di Kiev. Quelle che giungono dal fronte sono notizie di una carneficina perpetrata ai danni della popolazione civile. Scambio di accuse, al momento, sulla matrice del delitto. Per Zelensky non ci sono dubbi: “A fucilare i civili sono stati i militari russi. Vorrei che le loro madri vedessero con i propri occhi l’orrore compiuto dai figli“. Per Mosca, d’altro canto, si tratterebbe di una provocazione. “Il crimine è stato compiuto dal regime di Kiev”, afferma la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. “L’obiettivo è l’interruzione dei negoziati di pace e l’escalation della violenza”. La Federazione Russa, intanto, ha chiesto una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per discutere l’accaduto.

Le reazioni dal mondo sul massacro di Bucha

Dal resto del mondo, nel frattempo, giungono le prime condanne. Macron si è detto favorevole nei confronti di nuove sanzioni per la Russia, e ha definito i fatti di Bucha un crimine di guerra. “Siamo piuttosto sicuri che a sparare sia stato l’esercito russo, che era presente in quel momento”, ha detto il premier francese. Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, invece, ha richiesto un’indagine internazionale su quello che ha definito un genocidio compiuto dalle truppe russe in Ucraina. “Stiamo proponendo una commissione internazionale per indagare su quanto avvenuto”, ha ribadito. Il Cremlino, però, si difende dalle accuse, e afferma che i filmati di Bucha siano stati prodotti ad arte per incastrare e colpevolizzare la Russia. “Gli Stati Uniti e la Nato sono maestri nella provocazione”, sostiene il Ministero degli Esteri. “L’immediata protesta occidentale non lascia spazio a dubbi su chi abbia messo in piedi questa storia. La manovra fa parte di un piano per danneggiare la nostra reputazione”.

Appello della deputata ucraina Inna Sovsun

Mentre i leader internazionali continuano ad avanzare richieste per indagare su potenziali crimini di guerra, alcuni deputati ucraini sottolineano come numerose atrocità siano state commesse anche in altre città del Paese. “Sostengo con tutto il cuore l’indagine proposta dai leader mondiali, ma voglio ricordare che i russi controllano ancora ampi territori della Nazione, e temo che tanti altri massacri stiano avvenendo contemporaneamente anche in altre zone”, scrive su Twitter la deputata ucraina Inna Sovsun.

Migliaia di persone evacuate da Mariupol e Luhansk

Sarebbero circa 3mila, intanto, i civili che sono riusciti ad abbandonare Mariupol e la vicina regione di Luhansk nelle ultime 24 ore. A comunicarlo è il vice primo ministro ucraino Irina Vereshchuk, che ha sottolineato come stiano ampiamente funzionando i corridoi umanitari messi a punto nella zona. A Mariupol, però, si ritiene siano intrappolate ancora quasi 150mila persone. La vicepremier ha spiegato che al momento sono in corso dei colloqui con la Russia per consentire alla Croce Rossa di sfollare la gente ancora presente in città: “Mosca ha preannunciato per oggi un nuovo corridoio umanitario. Ma, di solito, quelli organizzati dai russi sono corridoi che portano esclusivamente in Russia”, precisa.

 

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