giovedì, 28 Marzo 2024

Guerra in Ucraina, brucia deposito petrolifero russo. Mosca ritira le truppe a Chernihiv, Kiev e Chernobyl. La Nato: “Stanno radunando le forze”

Un vasto incendio si è sviluppato in un deposito petrolifero di Belgorod, in Russia. Per Mosca si tratta di un attacco ucraino. Il Cremlino, intanto, fa marcia indietro in diverse zone del Paese. Ma la Nato mette in guardia: "Non fatevi ingannare. Stanno radunando le truppe per un nuovo attacco ad Est".

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“Le forze russe stanno lasciando la regione di Chernihiv, nel Nord del Paese, ma il ritiro non è stato ancora ultimato”. Comincia con queste affermazioni, pronunciate dal governatore Viacheslav Chaus, il 37esimo giorno consecutivo di guerra tra Russia ed Ucraina. “I russi sono ancora sul nostro territorio, e non sono da escludere possibili attacchi aerei o missilistici nelle prossime ore”, ha aggiunto il governatore.

Secondo le intelligence britanniche, infatti, sia Chernihiv che Kiev sono state oggetto di continui attacchi negli ultimi giorni, nonostante le dichiarazioni russe che assicuravano una riduzione delle attività militari in queste aree. “Le forze ucraine hanno riconquistato i villaggi di Sloboda e Lukashivka, che si trovano su una delle principali linee di rifornimento di Kiev”, riferisce Londra. “L’esercito ucraino sta continuando a condurre contrattacchi di successo, anche se limitati al nordest della Nazione”.

Mosca: “Gli ucraini hanno incendiato un deposito di petrolio in Russia”

Un vasto incendio, intanto, si è sviluppato in un deposito petrolifero situato nella regione di Belgorod, in una zona di territorio russo non troppo distante dal confine con l’Ucraina. Per Mosca la responsabilità è di Kiev. Secondo il Cremlino, infatti, sarebbero stati due elicotteri ucraini, entrati a bassa quota nello spazio aereo russo, a bombardare lo stabilimento. Ad affermarlo è il governatore dell’oblast di Belgorod, che confina con la regione di Kharkiv, citato dalla Tass. Al momento sarebbero otto i serbatoi in fiamme. Non ci sarebbero, invece, feriti.

Il Giappone non ha intenzione di pagare il gas russo in Rubli

“Il Giappone non pagherà il gas acquistato dalla Russia in Rubli”, ha affermato il primo ministro giapponese Fumio Kishida. “Come concordato durante la riunione straordinaria dei ministri dell’energia del G7, abbiamo rifiutato”, ha aggiunto. Il premier, che non ha fornito informazioni sui contratti energetici con la Federazione russa, ha precisato che i negoziati restano aperti, e che saranno adottate quelle che definisce “misure adeguate”.

Le truppe russe si sono definitivamente ritirate da Chernobyl

In mattinata, poi, l’agenzia internazionale per l’energia atomica ha annunciato che le truppe militari russe hanno definitivamente abbandonato l’area di Chernobyl. “I russi hanno trasferito per iscritto il controllo dell’impianto nucleare al personale ucraino”, informa l’agenzia. La centrale, nota per il disastro del 1986 che la vide protagonista, era stata occupata dai russi all’inizio dell’invasione.

La Nato avverte: “I russi stanno radunando le truppe per un attacco”

La Nato è certa: “Le milizie russe si stanno radunando per lanciare un nuovo attacco nell’est del Paese”. A riferirlo è il segretario Jens Stoltenberg. “La Russia sta cercando di radunarsi per rifornirsi e rinforzarsi”, afferma. “Mosca sta portando dalla Georgia rinforzi che contano tra le 1.200 e le 2mila unità. Dubito che Putin avesse pianificato l’arrivo di questi rinforzi, e ciò è molto significativo in merito alle perdite inattese che l’esercito russo ha dovuto sostenere durante l’invasione”.

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