venerdì, 29 Marzo 2024

Guerra in Ucraina, truppe russe lasciano Kiev. Mosca: “Rientra negli accordi”. Washington: “Non fatevi ingannare”

La città di Mariupol ha denunciato l'evacuazione forzata verso la Russia dell'intero reparto di maternità di un ospedale del posto. Per oggi sono stati concordati tre corridoi umanitari, tutti nel Sud del Paese. Anche a Kiev e Lysychansk si sono avvertite nuove esplosioni.

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Non è bastato il colloquio di ieri ad Istanbul per interrompere, almeno temporaneamente, il conflitto armato. Nelle ultime 24 ore, infatti, le forze russe hanno bombardato per ben 180 volte l’oblast di Kharkiv. A riferirlo è Oleg Sinegubov, capo dell’amministrazione dell’oblast. Gli occupanti avrebbero attaccato la regione con artiglieria, lanciarazzi multipli e mortai, danneggiando edifici residenziali ed infrastrutture civili. Ancora imprecisato il numero di vittime.

Evacuazione forzata del reparto di maternità di Mariupol

La città di Mariupol, nel frattempo, ha denunciato l’evacuazione forzata verso la Russia dell’intero reparto di maternità di un ospedale del posto. A comunicarlo, questa volta, è il sindaco, su Telegram. “Oltre 70 persone tra donne e personale medico è stato preso con la forza e trasferito in Russia dagli occupanti”, ha affermato. Una struttura analoga era stata bombardata lo scorso 9 marzo. Il caso, dovuto alla poca chiarezza in merito alla funzione del presidio, per gli ucraini soltanto sanitario, per i russi anche militare, aveva sollevato non poche polemiche. In quell’occasione a perdere la vita furono comunque ben 3 morti.

Concordati tre corridoi umanitari per la giornata di oggi

Per oggi, intanto, sono stati concordati tre corridoi umanitari. Tutti nel Sud del Paese. Lo fa sapere la vicepremier ucraina, Irina Vereshcuk. I corridoi riguardano l’evacuazione dei residenti di Mariupol e la consegna degli aiuti umanitari alla città di Berdyansk, l’evacuazione degli abitanti e la consegna degli aiuti umanitari a Melitopol, e la creazione di un passaggio per favorire un convoglio di persone con mezzi privati in fuga dalla città di Energodar verso Zaporizhia. “Ieri, durante i colloqui di Istanbul, la delegazione russa ha ricevuto una proposta che prevedeva l’organizzazione di diversi corridoi umanitari per i 97 insediamenti maggiormente colpiti. Oggi continueremo a lavorare per ottenere la loro approvazione”, comunica la vicepremier.

Bombardamenti ed esplosioni anche a Kiev e Lysychansk

Anche a Kiev e Lysychansk, in mattinata, si sono avvertite nuove esplosioni. Nella capitale, la giornata è iniziata con il suono delle sirene antiaeree, seguito da forti boati provenienti dai sobborghi. La BBC parla di diversi colpi di artiglieria che rimbombano dai margini della città e udibili fino al centro. Non è chiaro, tuttavia, se a sparare siano i russi o gli ucraini. A Lysychansk, invece, nella zona sud-orientale della Nazione, diverse zone residenziali sono state bombardate questa mattina dall’artiglieria pesante. Lo ha scritto su Telegram il governatore regionale di Luhansk, Serhiy Gaidai: “Tanti grattacieli sono stati danneggiati, e ci sono diverse vittime. Molti edifici sono crollati, e i soccorritori stanno tentando di salvare le persone ancora in vita”.

Alcune truppe russe stanno lasciando Kiev

In tarda mattinata, poi, alcuni carri armati con a bordo le truppe russe hanno abbandonato Kiev. Le reazioni, alla notizia, sono state molteplici. Secondo il Ministero della Difesa russo, l’azione rientra negli accordi raggiunti durante il colloquio di ieri. Per gli ucraini, invece, questa mossa fa parte di una strategia di guerra che consentirà alle truppe russe di rafforzare i presidi in Donbass e nella zona di Kharkiv. Gli Usa, infine, sostengono che nessuno dovrebbe farsi ingannare dal ritiro dei soldati russi. Per la Casa Bianca, infatti, quello di Mosca non sarebbe un vero e proprio ritiro, quanto un avvicendamento di unità militari intorno alla zona di Kiev.

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