giovedì, 25 Aprile 2024

…e allora schiaffeggiamoli tutti

Agli Oscar 2022 Will Smith ha vinto la statuetta come miglior attore, ma anche come best performance di mascolinità tossica. Invece di condannarlo, abbiamo giustificato quello schiaffo; ma romanticizzare la violenza significa solo legittimarla.

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Durante la serata degli Oscar, lo stand-up comedian Chris Rock ha fatto una battuta infelice sui capelli di Jada Pinkett, imprenditrice, cantante e attrice americana che soffre di alopecia sposata con Will Smith. Il comico, infatti, le ha chiesto se fra i suoi programmi ci fosse un seguito di Soldato Jane. Applausi e risate fragorose, anche da parte del marito della donna. La scena l’abbiamo vista tutti: Smith, dopo essersi scompisciato, si alza e tira una pizza in faccia a Rock. Sembrava una gag, fino a quando l’attore non ha cominciato ad urlargli di tenere il nome di sua moglie fuori dalla sua fottuta bocca. Da quella di Pinkett, però, non è uscita una sola parola. Poco dopo, suo marito, lascia la poltrona il prima fila del Dolby Theatre per ritirare la statuetta come migliore attore protagonista: in una valle di lacrime si scusa per la performance giustificandosi dicendo che l’ha fatto per amore. Ormai è storia.

Da lunedì, i post sui social network sono intervallati da meme di Will Smith che schiaffeggia Chris Rock, dalle varie versioni di “Vorrei tanto un uomo così” e dalle critiche a chi ritiene che quel gesto sia stato vergognoso. Personalmente, faccio parte di quei “certi soggetti” (come i naviganti dell’internet hanno definito gli indignati) che non ci vede nulla di buono in quella sonora pizza in faccia. Mettersi dalla parte di Smith significa romanticizzare la violenza e dunque legittimarla. Se le premiazioni ci sono sembrate scontate e non all’altezza degli Academy Awards, sicuramente il deposto Principe di Bel-Air ha dato dimostrazione di una delle più esemplari dimostrazioni di mascolinità tossica.

Non è stato l’amore che ha mosso la mano di Smith, non è stata una presa di posizione per difendere “l’onore” di Jada Pinkett. Quello che abbiamo visto in mondovisione è violenza, è la dimostrazione che nella convinzione generale (anche per chi si sente più progressista) le donne non siano persone, esseri pensanti, bensì soprammobili subordinati al maschio. Non vi ricorda nulla?

Se fosse capitato a te?

Mi hanno chiesto “E se avessero fatto una brutta battuta su di te, non avresti voluto una reazione dal tuo compagno?”. Immagino che se la persona che mi sta accanto avesse tirato un dritto a qualcuno per prendere le mie difese, adesso sarei single. Non perché la mano de Dios doveva essere la mia, ma perché la violenza non si ripaga mai con la stessa moneta. Una delle cose che mi sconvolge è il vedere post in difesa di Will Smith pubblicati da utenti che, come immagine del profilo, hanno una bella bandierina ucraina con la scritta “stop war”, basta guerra. Diciamo “No alla guerra” e poi facciamo l’applauso a una persona che alla violenza verbale (della quale si è fatto complice facendosi grasse risate) risponde con quella fisica?

Allora, cosa avrebbe dovuto fare?

Will Smith è anche un attore comico, lo ricordiamo tutti nei panni del cugino Willy. Chris Rock è uno stand-up comedian, uno di quelli che, tra un canestro e l’altro, pur di strappare una risata, sul rispetto per gli altri (quello che tutti chiamano dannato politicamente corretto) si accovaccia per svuotare l’intestino. Un comico è tale quando centra il bersaglio, quando fa ridere. Ma se la bocca degli spettatori resta serrata – come quella di Jada Pinkett mentre veniva presa in giro – chi è sul palco può cominciare a inviare il curriculum vitae e trovarsi un nuovo mestiere. Ve la ricordate quella storia del “ma non si può più dire niente”? Il piatto, pardon la pizza, è servita, bon appétit.

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