martedì, 23 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, danni al Paese per 565 miliardi di dollari. Attacchi agli aiuti umanitari. Telefonata Draghi-Zelensky

Solo a Kiev più di 300 morti, tra cui molti bambini, e più di 1000 feriti. Il sindaco di Irpin: "La nostra città è stata liberata dal male di Mosca", ma per gli abitanti non è sicuro tornare nelle proprie case. Il pugno duro della legge marziale: fermati oltre 1700 cittadini ucraini in età militare che volevano varcare illegalmente i confini del Paese.

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Ogni minuto che scorre giungono nuovi terribili bilanci dei colpi inferti dalle forze armate russe a Mariupol, Kiev, Chernihiv, nella regione del Donbass e in troppe altre zone dell’Ucraina. Nella capitale oltre 300 persone hanno perso la vita, più di 1000 sono rimaste ferite, tra cui 18 bambini, e circa 300 edifici sono stati letteralmente abbattuti. Questo quanto amaramente riportato dal sindaco di Kiev Vitaly Klitschk, in un’intervista al quotidiano austriaco Die Presse. Il primo cittadino ha spiegato che la città è ormai vuota, in quanto circa la metà della popolazione è scappata, primi tra tutti donne, anziani e minori. Anche nella zona di Luhansk si continuano a raccogliere i cadaveri tra le macerie. “In seguito all’attacco di Severodonetsk le truppe russe hanno distrutto 5 case. Sette le vittime, mentre i detriti continuano a essere smantellati”, così Serhiy Haidai, capo dell’amministrazione statale regionale di Luhansk. Ma nel frattempo sembra che a Irpin si respiri una rinnovata aria di libertà. A scriverlo su Telegram è Alexander Markushin, sindaco del comune alle porte di Kiev: “La nostra città è stata liberata dal male di Mosca! Gloria all’Ucraina“. In ogni caso il primo cittadino ha spiegato che per una questione di sicurezza è ancora prematuro per gli abitanti fare ritorno nelle proprie case. Questa assurda guerra è già costata all’Ucraina circa 564,9 miliardi di dollari in danni alle infrastrutture, perdita di crescita economica e altri fattori. Questa la stima economica resa nota sui social da Yulia Svyrydenko, ministra dell’Economia ucraina: “Devastati oltre 8000 km di strade e 10 milioni di metri quadrati di abitazioni”.

Oltre 1700 ucraini in età militare cercavano di lasciare il Paese

In Ucraina fin dalle prime settimane di guerra è stata reintrodotta la legge marziale che obbliga tutti i cittadini dai 18 ai 60 anni di restare in patria per combattere il nemico. Ebbene, sembrerebbe che dall’inizio dell’aggressione russa siano stati identificati e fermati oltre 1700 cittadini ucraini in età militare che volevano varcare illegalmente i confini del Paese. Lo scrive l’agenzia di stampa ucraina Unian, citando il consigliere per le comunicazioni dell’Ufficio investigativo statale Tatiana Sapyan. “A oggi sono già stati registrati più di 340 procedimenti penali, di cui circa 100 per tradimento e collaborazione“, ha aggiunto Sapyan.

Volontari sotto i colpi d’artiglieria a Chernihiv

Moltissimi i volontari che stanno scendendo in campo per difendere l’Ucraina, troppi quelli che stanno inevitabilmente cadendo sotto i colpi dell’artiglieria bellica di Mosca. Il capo dell’organizzazione di aiuti Oksana Tunik Frys ha raccontato ai media ucraini che a Chernihiv, stavano “portando medicine e cibo ai civili e ai soldati” e “alcuni volontari sono rimasti feriti in maniera grave dalle schegge“. Frys ha spiegato inoltre che è stato bersagliato un carico di beni di prima necessità, assieme ad alcune auto.

Telefonata Draghi-Zelensky. Il premier ucraino: “I russi bloccano i corridoi umanitari”

Ancora telefonate tra i leader. Stavolta a tirar su la cornetta è il premier Mario Draghi che chiama il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky. Il leader italiano ha ancora una volta ribadito il proprio sostegno a Kiev e alla sua gente: “Piena disponibilità dell’Italia a contribuire all’azione internazionale per porre fine alla guerra e promuovere una soluzione durevole della crisi in Ucraina”. Zelensky ha colto l’occasione per ricordare all’Occidente che la Russia sta continuando a bloccare i corridoi umanitari, proseguendo con una pioggia di assedi e bombe sulle città. Il presidente ucraino dopo la conversazione telefonica con Draghi ha così ringraziato con un post su Twitter: “Apprezziamo la disponibilità dell’Italia di unirsi alla creazione di un sistema per le garanzie di sicurezza a sostegno dell’Ucraina. Il popolo ucraino lo ricorderà“.

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