giovedì, 18 Aprile 2024

“Sacche di sangue” appese ai distributori: CasaPound contro il caro benzina

“Ci sembra assurdo che non ci sia stato ancora nessun intervento governativo per calmierare il prezzo del carburante”. Chiaro l'attacco al Governo, accusato di non salvaguardare il Paese perché disinteressato.

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Il prezzo del carburante continua a salire così come le proteste. Spuntano degli striscioni e delle finte sacche di sangue appese ai distributori di benzina in giro per l’Italia, opera di CasaPound. Il messaggio è chiaro: “UN PIENO DI SANGUE”. “Caro benzina, così uccidete l’Italia”, è forte l’azione shock che hanno messo in atto, le sacche di sangue sono un oggetto esplicito ed inquietante. Il perché di tutto questo viene spiegato all’interno di una nota: “Ci sembra assurdo che non ci sia stato ancora nessun intervento governativo per calmierare il prezzo del carburante”. Chiaro l’attacco al Governo, accusato di non salvaguardare il Paese perché disinteressato. Si legge ancora che l’aumento della benzina, in tutti i settori nessuno escluso, inevitabilmente contribuisce all’aumento incontrollato dell’inflazione. In tutto questo le truffe non aiutano.

“Già c’è un razionamento di beni di prima necessità nei supermercati a causa del blocco trasporti ed è di questi giorni la notizia dei pescherecci fermi proprio perché impossibilitati nel sostenere il prezzo del gasolio”, sottolinea Casa ound per cui la colpa è da attribuire al Governo e alle grandi aziende petrolifere. Unici assolti i lavoratori delle pompe di benzina che sono soltanto vittime di tutto questo. Chiare le soluzioni: “Abbassamento IVA dal 22% al 4% e taglio delle accise, se non vogliamo veder crollare definitivamente la nostra economia con una crisi sociale non gestibile”. “Sarà evidente a tutti – conclude Casa Pound – che questo Governo è complice nel voler far fallire il Paese”.

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