“Potrebbero essere necessari da pochi giorni a una settimana e mezza per trovare un accordo sui punti controversi” nei negoziati tra le delegazioni della Russia e dell’Ucraina. Queste sono le parole del capo negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak durante un’intervista ai mass media polacchi. “La firma di un accordo di pace porrà fine alla fase acuta del conflitto, ci permetterà di onorare tutti coloro che sono stati uccisi e iniziare la ricostruzione del Paese. Ma dubito che per gli ucraini la guerra finirà lì, non dopo tutto quello che abbiamo passato”.
Nel frattempo, mentre continuano i corridoi umanitari a Mariupol e sono 30 mila le persone evacuate dalla città, le autorità locali hanno annunciato che il 90% degli edifici sono distrutti, situazione analoga a quella di Kiev di poche settimane fa. Intanto il Consiglio dei ministri italiano ha approvato il progetto che vede il nostro Paese impegnato nella ricostruzione del teatro distrutto ieri, come riferito su Twitter dal ministro della Cultura, Dario Franceschini.
Il Consiglio d’Europa, ha preso la decisione di interrompere tutte le relazioni con la Bielorussia, perché sta partecipando in maniera attiva all’attacco della Russia contro l’Ucraina. Il comitato dei ministri è concorde sul fatto che Minsk non potrà più prendere parte alle riunioni o alle attività dell’organizzazione, né ad altre realtà come la Commissione di Venezia. Tuttavia, tra le decisioni del Consiglio, c’è anche quella di stringere le relazioni con la società civile bielorussa e con l’opposizione che si trova in esilio.