venerdì, 19 Aprile 2024

Traffico internazionale di droga, azzerata banda del Nord: 53 arresti 70 indagati tra Italia e Austria- VIDEO

Spacciavano anche in pieno lockdown, mentre l'Italia affrontava la prima pensante ondata della pandemia. Sequestrato un noto bar-caffè a Trento. La banda operava al Nord Italia con ramificazioni in Austria. Le indagini vanno avanti dal marzo 2020.

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Sono stati resi noti tutti i dettagli dell’’operazione antidroga “#continuoaspacciare“. Dall’alba di oggi 15 marzo, le Fiamme Gialle trentine hanno effettuato arresti e perquisizioni in tutto il Nord Italia nei confronti di un’associazione criminale, organizzata in 4 gruppi, composta maggiormente da soggetti di origine albanese, italiana e magrebina. La banda si spartiva il mercato dello spaccio tra le province di Trento e Bolzano, con importanti ramificazioni in Austria, luogo importante e cruciale verso il quale veniva esportata gran parte della droga.

Le indagini hanno individuato 32 soggetti, per 28 è stata eseguita la misura di custodia cautelare in carcere su territorio nazionale (province di Trento, Bolzano, Verona, Milano, Ferrara e Bolzano); per i restanti 4 all’estero infatti è stato attivato il Mandato di Arresto Europeo (M.A.E.) ed il mandato di cattura internazionale in Francia e Albania. Queste ultime catture eseguite nelle ultime ore, si aggiungono ai 21 arrestati in flagranza di reato durante le indagini. Il totale è di 53 persone. Durante gli accertamenti che vanno avanti da ormai 2 anni, sono stati sequestrati 21 chili di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina, hashish e marijuana, circa 86mila euro in contanti e beni di pregio per un valore di 35mila euro.

Le indagini di queste ore hanno portato alla chiusura e sequestro preventivo di un noto bar-caffè situato nel centro storico di Trento, individuato come luogo utilizzato da alcuni narcotrafficanti per spacciare alla clientela più facoltosa. I militari hanno anche sequestrato i conti correnti bancari e postali riconducibili agli indagati ed alcuni beni di lusso come orologi di valore e autovetture. Le ricerche sono iniziate nel marzo 2020, quando tutta l’Italia aveva come nemico comune il Covid-19 ed è entrato in vigore il primo lockdown nazionale. Mentre il Paese affrontava la reclusione cantando sul balcone della propria abitazione e sui social in tendenza c’era l’hashtag #iorestoacasa, alcuni degli odierni arrestati infrangevano il decreto muovendosi, come fossero riders della droga, da un domicilio all’altro per consegnare la dose alla propria clientela. I finanzieri, grazie a numerosi pedinamenti e servizi di osservazione, hanno raccolto parecchi elementi per la ricostruzione del giro di spaccio.

L’associazione importava dal Nord Europa per poi “commercializzare” soprattutto nel Nord Italia e Austria, prevalentemente nel ricco “mercato” regionale del Trentino-Alto Adige. I 4 gruppi operativi individuati avevano affinato delle tecniche per eludere i controlli delle Forze dell’Ordine, ad esempio con staffette per non “perdere” i carichi di droga oppure tramite la pianificazione degli appuntamenti per la consegna del carico attraverso varie chat sui social network. L’organizzazione criminale si occupava anche di fornire assistenza alle famiglie degli arrestati dando del denaro e provvedendo al pagamento delle relative spese processuali. Per sgominare la banda, fondamentale è stata la collaborazione tra gli investigatori trentini con la Landeskriminalamt di Innsbruck (Austria), EUROPOL (ufficio europeo di Polizia) e il Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza di Roma (S.C.I.C.O.). Il bilancio complessivo dell’investigazione ha portato ad individuare e a denunciare 70 narcotrafficanti, 53 in stato d’arresto. Lo stupefacente sequestrato, una volta venduto al dettaglio, avrebbe garantito alle due associazioni introiti per 2 milioni di euro.

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