sabato, 20 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, ripresi colloqui. Bombe su Dnipro, coprifuoco di 36 ore a Kiev. Propaganda cecena su Telegram – VIDEO

I colloqui tra le due delegazioni non sembra porteranno cambiamenti radicali nel breve periodo. Entrambe le parti pubblicano dati su militari uccisi e mezzi abbattuti, impossibili da verificare. Su Telegram i separatisti ceceni si mostrano in video pronti ad assaltare Mariupol. Svanita la conduttrice della tv russa dopo che ha mostrato in onda un cartello contro la guerra.

Da non perdere

Sono ripresi da pochi minuti i negoziati tra Ucraina e Russia, a confermarlo è stato un membro della delegazione di Kiev, David Arakhamia, ai microfoni di Ukraynskaia Pravda. In attesa di nuovi aggiornamenti sui colloqui, la regione settentrionale ucraina di Chernihiv ha emesso un’ allerta per gli attacchi aerei in tutto il Paese, esortando i cittadini a dirigersi verso i rifugi. Non è chiaro se altre regioni abbiano attuato soluzioni simili per via dei raid aerei da parte della Russia.

Dnipro, nella notte bombardato aeroporto

I bombardamenti notturni hanno causato enormi danni anche all’aeroporto di Dnipro, come affermato dalle autorità regionali. “Durante la notte il nemico ha colpito l’aeroporto di Dnipro. Due colpi. La pista è stata distrutta. Il terminal è danneggiato. Una distruzione massiccia”, ha detto il governatore della regione Valentin Reznichenko su telegram.

Kiev, annunciato coprifuoco

Il sindaco della capitale ucraina, Vitali Klitschko ha imposto il coprifuoco su Kiev dalle 20:00 di martedì 15 marzo, alle 7:00 di giovedì 17 marzo. “È vietato muoversi per la città senza un permesso speciale, tranne che per andare nei rifugi antiaerei”, ha spiegato l’ex pugile. “La capitale è il cuore dell’Ucraina e sarà difesa. Kiev, che è attualmente il simbolo e la base operativa avanzata della libertà e della sicurezza dell’Europa, non sarà abbandonata da noi”, ha poi concluso Klitschko.

Ucraina: “Uccisi più di 13mila militari russi”

In un post su facebook, lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine ha dichiarato che 404 carri armati russi, 1.279 veicoli corazzati, 81 aerei e 95 elicotteri sono stati “distrutti“. Inoltre, l’Ucraina afferma di aver ucciso “più di 13.500 militari russi” dall’inizio dell’invasione del 24 febbraio. Dall’altra parte, il ministero della difesa russo ha riportato il bilancio delle vittime solo una volta, il 2 marzo. In quell’occasione, il governo di Mosca aveva parlato di 498 militari deceduti in Ucraina e che invece erano stati uccisi 2.870 soldati ucraini. Il presidente Zelensky, invece, il 12 marzo ha affermato che 1.400 sono i militari ucraini uccisi. Da ambo le parti, non c’è modo di verificare queste informazioni.

Protesta in tv, scomparsa conduttrice: russa rischia 10 anni di carcere

Ieri, lunedì 14 marzo, la produttrice della rete televisiva Channel One controllata dal Cremlino, Marina Ovsyannikova ha interrotto il programma con uno striscione contro la guerra. È stata subito arrestata e rischia fino a 10 anni di carcere, secondo l’avvocato Ivan Zhdanov. Il legale con sede a Mosca che lavora per il Fondo per la lotta alla corruzione di Alexey Navalny, ha twittato che Ovsyannikova potrebbe essere accusata di aver creato “un falso rapporto su un atto di terrorismo”.

Marina Ovsnyannkova ha srotolato il poster che diceva “Nessuna guerra. Fermate la guerra. Non credere nella propaganda. Ti mentono qui”, durante una trasmissione in diretta sui passi della Russia per contrastare le sanzioni occidentali. Prima di farlo, ha registrato un video in cui affermava: “Quello che sta accadendo in Ucraina è un crimine. La responsabilità di questa aggressione è di un uomo: Vladimir Putin”. Di lei non si hanno più notizie da diverse ore.

Separatisti ceceni arrivano in supporto a Mosca

Domenica 13 marzo, Ramzan Kadyrov, leader della regione russa della Cecenia e alleato del presidente russo Vladimir Putin, si sarebbe recato in Ucraina per incontrare le truppe cecene che attaccano Kiev. Il canale televisivo ceceno Grozny ha pubblicato un video sul suo canale telegram, che mostra Kadyrov in una stanza buia discutere con le truppe cecene di un’operazione militare che hanno detto aver avuto luogo a 7 km dalla capitale ucraina. La Russia ha combattuto due guerre insieme ai separatisti in Cecenia, una regione prevalentemente musulmana nel sud della Russia, dopo la disgregazione dell’Unione Sovietica nel 1991. Ma da allora, Mosca ha versato enormi somme di denaro nella regione per ricostruirla e ha dato a Kadyrov sostegno e potere. Il Cremlino, riguardo alle sue azioni in Ucraina, parla di una “operazione speciale” per smilitarizzare e “denazificare” il Paese.

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