venerdì, 29 Marzo 2024

Guerra in Ucraina, colloqui proseguono domani. Zelensky: “Sanzioni non fermano le bombe”. Nato: “Temiamo uso di armi chimiche”

I colloqui tra Russia e Ucraina riprenderanno domani. Zelensky al Parlamento canadese: 97 bambini uccisi dai russi dall'inizio del conflitto. L'organizzazione per i diritti umani ucraina Media Human Rights Initiative accusa le forze armate di Mosca di tenere in ostaggio staff, pazienti e 400 civili in un ospedale di Mariupol. La Nato teme che la Russia usi le armi chimiche e invita la Cina a schierarsi nella condanna contro Mosca.

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Il presidente Zelensky sembra abbia un briciolo di speranza in più e afferma che il quarto round di negoziati tra la delegazione russa e quella ucraina sta “andando abbastanza bene”. Il dialogo tra le delegazioni riprenderà domani. Ma sul fronte militare la guerra prosegue e l’esercito di Mosca non sembra invece abbia intenzione di fare marcia indietro. Continuano a cadere bombe e missili russi a Kiev, Mariupol, Cherson, Dnipro e nel Donbass, riducendo indistintamente ospedali, palazzi e aeroporti a cumuli di macerie. Le forze armate russe stanno infierendo ormai da giorni sui civili, martoriando l’intero popolo ucraino e costringendo i sopravvissuti a farsi profughi in Europa. Dall’inizio del conflitto sarebbero stati uccisi dalle forze russe circa 97 bambini. Lo ha reso noto il presidente Zelensky in collegamento con il Parlamento canadese. Intanto continua ad aumentare il bilancio degli operatori dell’informazione che stanno perdendo la vita in questo irragionevole conflitto, come il cameramen di Fox news Pierre Zakrzewski colpito assieme ad una giornalista ucraina, Alexandra Kuvshinova, vicino Kiev. Secondo il Guardian la giornalista russa che ha protestato ieri in diretta tv, mostrando un poster contro la guerra in Ucraina, è stata sottoposta oggi a processo, dichiarandosi “non colpevole”. Le fonti del tribunale di Mosca riferiscono che Marina Ovsyannikova è stata condannata a pagare una multa da 30mila rubli, 255 euro al tasso di cambio attuale, e poi rilasciata.

Organizzazione diritti umani ucraina: ostaggi all’ospedale di Mariupol

L’organizzazione per i diritti umani ucraina Media Human Rights Initiative fa sapere tramite Facebook, che i soldati di Mosca avrebbero preso in ostaggio il personale e i pazienti dell’ospedale regionale di terapia intensiva di Mariupol. La stessa notizia è stata diffusa dall’ufficio stampa del Comune ucraino sul canale Telegram. L’organizzazione ha riferito di esser stata contattata da alcuni residenti che hanno segnalato l’occupazione russa del nosocomio. Sembrerebbe che staff e pazienti siano tenuti in ostaggio stando alla voce di un testimone. Quest’ultimo riferisce inoltre che stanno minacciando di sparare chiunque cerchi di fuggire. Secondo il Kyev Indipendent, i soldati russi avrebbero sequestrato 400 civili dalle vicine abitazioni e li avrebbero requisiti in ospedale.

Zelensky al Parlamento canadese: “Sanzioni non fermano la guerra”

Le sanzioni che avete imposto non hanno fermato la guerra“. Lo ha detto il presidente ucraino Volodomyr Zelensky in collegamento con Ottawa, rivolgendosi poi direttamente al premier canadese Justin Trudeau. “Noi vi chiediamo di fermare le bombe e voi esprimete la vostra profonda preoccupazione e ci chiedete di resistere ancora un po’? Justin, puoi immaginare cosa significa per i tuoi bambini sentire i bombardamenti alle 4 di notte tutti i giorni? Vedere le tue città distrutte? La tua gente morire? Immagina se qualcuno occupasse Vancouver come stanno facendo con Mariupol, rimasta senza acqua, cibo, elettricità”, queste le toccanti parole di Zelensky.

Nato: “Temiamo che Mosca insceni operazioni con armi chimiche”

Ora la Russia avanza assurde dichiarazioni su laboratori biologici e armi chimiche in Ucraina. È solo un’altra bugia e siamo preoccupati che Mosca possa inscenare un’operazione che coinvolta l’uso di armi chimiche”. Queste le parole in conferenza stampa il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.

Conduttrice tv filorussa lascia Mosca e si dimette

Dopo la chiara condanna della giornalista Marina Ovsyannikova, un’altra giornalista russa ha deciso di lottare contro questa assurda guerra di propaganda. Lilia Gildeeva, conduttrice del canale televisivo Ntv, filo-Cremlino, si è dimessa. Lo riporta Ria Novosti, citando l’ufficio stampa della tv, che non ha dato motivazioni ufficiali sulla decisione. La reporter 45enne lavorava per Ntv dal 2006. “Prima me ne sono andata via dalla Russia. Temevo che non mi avrebbero lasciata partire. Poi mi sono dimessa”, ha detto Gildeeva in un’intervista al blogger Ilya Varlamov, citata poi sul canale Telegram di quest’ultimo.

Stoltenberg: “Cina si unisca nella condanna alla Russia”

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in un incontro stampa sostiene che sia arrivato per la Cina il momento di schierarsi, assumendo una posizione ben precisa contro la Russia. “La Cina dovrebbe unirsi al resto del mondo, condannando con forza la brutale invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Qualsiasi sostegno militare alla Russia, o qualsiasi altro tipo di sostegno aiuterebbe effettivamente la Russia a condurre una guerra brutale contro una nazione indipendente e sovrana e a continuare a fare una guerra che sta causando morte, sofferenza e un enorme quantità di distruzione. La Cina ha l’obbligo come membro del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di sostenere il diritto internazionale“. Nella guerra in Ucraina lanciata dalla Russia “siamo preoccupati che Mosca possa mettere in scena un’operazione sotto falsa bandiera forse anche con armi chimiche. Al momento ci sono centinaia di migliaia di soldati a un alto livello d’allerta nella nostra Alleanza e attacca 100 mila soldati americani in Europa, oltre a 40 mila soldati sotto il diretto comando della Nato, principalmente nella parte orientale dell’Alleanza supportati da forze aeree e navali”.

Germania: “Nessuno che sostiene Putin è intoccabile”

Nessuno che sostiene Putin è intoccabile”. Così il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, al termine della riunione dell’Ecofin. “Crediamo che le sanzioni debbano esercitare la massima pressione su Putin, abbiamo in gran parte isolato la Russia economicamente, finanziariamente e politicamente e le sanzioni dell’Ue stanno già avendo enormi effetti su Mosca. Berlino è aperta a ulteriori sanzioni, ma bisogna considerare con molta attenzione quali effetti ha ogni passo”. Il ministro ha poi aggiunto con fermezza che “Abbiamo messo in atto nell’Unione europea un congelamento degli asset e una lista di persone sanzionate per colpire gli oligarchi e al momento ci stiamo sforzando di evitare ogni possibilità di eludere queste sanzioni”.

 

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