giovedì, 28 Marzo 2024

Si arrampicano sugli scaffali e minacciano di lanciarsi, protesta nei magazzini di Zara – VIDEO

I magazzinieri chiedono da settimane l'adeguamento dei contratti part time, il reintegro dei lavoratori licenziati e certezze per il futuro. Scambio al vetriolo tra sindacati e azienda.

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La protesta dei lavoratori di logistica dei magazzini Zara a Castel Giubileo, provincia di di Roma, prosegue. ieri, 2 marzo, 25 dipendenti della tedesca Fiege Logistics, che si occupano dello stoccaggio e rifornimento della merce per i negozi del noto marchio spagnolo, hanno occupato il capannone arrampicandosi sugli scaffali e qualcuno, addirittura, si è sporto da un’altezza che supera i quattro metri, come segno di protesta.

La richiesta

I magazzinieri chiedono da settimane l’adeguamento dei contratti part time, il reintegro dei lavoratori licenziati e certezze per il futuro. La paura è che loro società possa attuare una sostituzione del personale. Dall’Usb – Unione Sindacale di Base spiegano che l’azienda negli ultimi mesi ha assunto ben trentasette interinali, quando ci sono 35 lavoratori con il contratto della logistica a tempo indeterminato e con anzianità importante, che chiedono da tempo di passare da part time a full time.

Dal sindacato aggiungono che al momento la trattativa con la parte datoriale è bloccata, «ma abbiamo saputo che domani incontrerà un altro sindacato, ecco perché i lavoratori che non si sentono rappresentati da quella sigla hanno fatto una scelta estrema. Stendiamo poi un velo pietoso su quanto accaduto la settimana scorsa con l’azienda che ha negato la riparazione dei servizi igienici rotti asserendo “voi in Africa nemmeno ce li avete i bagni”». Dopo tale episodio i magazzinieri di Castel Giubileo hanno donato simbolicamente a Zara, la committente dell’appalto, un water lasciandolo all’entrata dello store di Euroma2.

La risposta della Fiege Logistics

La Fiege Logistics si è dichiarata estranea ai fatti e ha preso le difese. “L’azienda respinge le accuse di comportamenti discriminatori di qualsiasi natura nei confronti dei propri lavoratori. Fiege Logistics Italia – sottolinea in una nota l’azienda  – è da sempre attenta a promuovere un ambiente di lavoro etico, orientato all’integrazione e all’inclusione, nonché impegnata in vari progetti di inclusione socio-lavorativa sul territorio italiano. In merito alle condizioni contrattuali e retributive, Fiege Logistics Italia è ricorsa all’utilizzo di contratti internali costretta dall’elevato tasso di assenteismo (pari al 40%) dei lavoratori impiegati presso il magazzino, e lo ha fatto nel totale rispetto della normativa vigente. I lavoratori assunti, per altro, sono tutti inquadrati a livello 4j del CCNL Logistica e Trasporti, a condizioni migliori rispetto alla media del settore. L’azienda è inoltre da tempo impegnata a garantire la serenità dell’ambiente di lavoro, nonostante ripetuti accadimenti che hanno costretto il management a intervenire con contestazioni disciplinari basate su gravi fatti concreti e documentati. Non da ultimo, l’azienda è stata costretta a sporgere denuncia per i ripetuti danneggiamenti dei bagni che, ogni volta, vengono prontamente riparati”.


La protesta dei magazzinieri di Castel Giubileo

L’azienda aggiunge, inoltre, di aver preso l’impegno condiviso di incontrarsi con le rappresentanze sindacali confederali oggi, 3 marzo. “Al fine di favorire i migliori presupposti per un confronto costruttivo e nella necessità di garantire la regolare erogazione del servizio al cliente, le parti avevano inoltre concordato di subordinare tale incontro all’assenza di ulteriori eventi di agitazione sino alla data definita. La nuova proclamazione di sciopero di ieri, nonché le reiterate azioni di disturbo da parte di un gruppo di operatori presso alcuni punti vendita Zara a Roma, rappresentano pertanto una chiara violazione dei patti intercorsi. Data l‘infondatezza delle dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa e il perdurare di azioni lesive della reputazione e della operatività di Fiege Logistics Italia e dei suoi clienti, l’azienda si è già attivata per adire le vie legali nei confronti di tutti coloro che hanno dichiarato il falso”.

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