martedì, 16 Aprile 2024

Vaccino anti-Covid, il rapporto dell’Aifa: 22 morti correlate ogni milione di dosi

In tutto, 118mila le segnalazioni di eventi avversi collegati alla somministrazione del vaccino. Stando al rapporto, l'84% dei casi non è grave e solo 0,2 casi su un milione di somministrazioni hanno portato alla morte.

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“Entro i 14 giorni dalla vaccinazione, per qualunque dose i decessi osservati sono sempre nettamente inferiori ai decessi attesi”. Così l’Agenzia Italiana del Farmaco Aifa scrive in merito alla correlazione tra vaccino anti-Covid e numero di decessi nel Rapporto annuale sulla sicurezza dei vaccini anti Covid-19 presentato questa mattina. Per Pasquale Marchione, medico specialista in Neurologia dell’Ufficio gestione dei segnali dell’Aifa, si tratta di due eventi sistemici che hanno scompensato pazienti fragili.

Si tratta dei casi in cui i sintomi non sono pericolosi in sé, ma lo sono diventati perché queste persone avevano già più di una patologia alle spalle. In questo momento, sono 22 le morti accertate con una correlazione con il vaccino anti-Covid. Si tratterebbe di 2 eventi sistemici, 10 trombosi, e di 10 fallimenti vaccinali. In questi ultimi casi, si tratta di persone che avevano completato la somministrazione delle due dosi. In seguito, avevano contratto la malattia e l’avevano sviluppata con sintomi gravissimi.

Questo si spiega perché due di queste persone erano immunodepresse, mentre le altre 8 avevano più patologie. Il rapporto indica anche quante sono le segnalazioni dopo il vaccino in Italia in un anno: 118mila. Riguardano Pfizer per il 68% degli avvisi, Astrazeneca per il 19,8%, Moderna per il 10,8% e Johnson & Johnson per l’1,4%. In più, l’83,7% degli eventi avversi è risultato non grave.

Vaccino anti-Covid nella fascia 5-16 anni

Infine, il rapporto si è soffermato sul numero di somministrazioni del vaccino anti-Covid nella fascia 5-16 anni. Al 26 dicembre 2021, risultano somministrate circa 4 milioni e 178mila dosi. Di queste, l’87,5% è Pfizer e il 12,5% Moderna. Il 96% delle dosi è stato somministrato alla fascia 12-16 anni. Nella fascia dei minori 1.170 segnalazioni sono arrivate all’Aifa, l’1% degli avvisi totali. Per la terza dose, le segnalazioni diminuiscono e il “cambio di vaccino” ha una maggiore tollerabilità.

“Si osserva una minor reattogenicità negli anziani e, sia per il mix di vaccini adenovirale-mRna che per mRna-mRna, le reazioni più frequentemente segnalate sono febbre, cefalea, dolore al sito dell’iniezione, nausea e piressia” spiega Anna Rosa Marra, dirigente Area vigilanza post-marketing dell’Aifa. In caso di gravidanza e allattamento i vaccini risultano sicuri e non vi sono evidenze che suggeriscono che i vaccini anti Covid-19 possano influenzare negativamente la fertilità secondo il report.

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