“Gravissime minacce di morte” indirizzate alla ministra per il Sud Mara Carfagna. Questo fatto ha sconvolto il mondo politico oggi ed è stato riferito da Mariastella Gelmini, ministra per gli Affari regionali e le Autonomie. Una busta con all’interno un proiettile e una lettera contenente minacce di morte è stata indirizzata alla Segreteria della titolare del dicastero per il Sud.
La corrispondenza di Carfagna è sotto osservazione della Polizia postale, in quanto la ministra aveva ottenuto nei giorni scorsi una raccomandata con ricevuta di ritorno dall’ex forzista Giancarlo Pittelli, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Quest’ultimo, tuttavia, dagli arresti domiciliari aveva ammesso di non poter “avere rapporti di corrispondenza con nessuno”. Perciò è finito in carcere, poiché, secondo il Tribunale di Vibo Valentia, “ha consapevolmente trasgredito alle prescrizioni impostegli con il provvedimento di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari”. Così, dopo il materiale ricevuto dal già senatore, la ministra è stata sottoposta a più stringenti misure di sorveglianza.
Il caso-Carfagna è stato portato alla luce dal quotidiano online Linkiesta. La diffusione della notizia di minacce all’indirizzo della Carfagna ha suscitato la reazione unanime di condanna da parte del mondo politico, senza distinzione di schieramento o appartenenza.