Violenta aggressione in strada nei pressi della stazione di Firenze. Intorno alle 6:30 di domenica 6 febbraio una donna di 65 anni è stata picchiata e rapinata tra viale Fratelli Rosselli e via Alamanni. La vittima era al telefono con la sorella e si stava recando al lavoro, quando improvvisamente un uomo l’ha avvicinata e colpita al volto. L’aggressore, un 30enne originario del Gambiano risultato senza fissa dimora, era irregolare sul territorio italiano e già noto alle Forze dell’Ordine.
«Stavamo parlando di un matrimonio al quale ero invitata – ha raccontato la vittima al Corriere Fiorentino – quando improvvisamente un uomo africano si avvicina e mi colpisce con due pugni sul volto. Mi prende in un occhio, poi in bocca, il telefono cade a terra, urlo disperata, chiedo aiuto, ma non passa nessuno, mi passa tutta la vita per la mente, poi altre manate, mi spinge a terra, cerco di mettere le mani all’indietro per non cadere con la nuca, mi sfila la borsa e scappa, tremo di terrore». Maria Grazia, questo il suo nome, ha riportato una frattura del naso, un trauma cranio-facciale, una ferita al labbro inferiore e mentoniera con applicazione punti di sutura e tre denti rotti. Nonostante le gravi ferite è riuscita a fermare un’auto di passaggio per chiedere aiuto. Immediato l’intervento dei Carabinieri con una pattuglia del nucleo radiomobile che, transitando lungo viale Rosselli, è stata fermata da un passante che prestava le prime cure alla donna. Condotta all’ospedale Santa Maria Nuova, è stata poi dimessa con una prognosi di 30 giorni.
Un equipaggio del nucleo mobile dei Carabinieri ha individuato il presunto aggressore in via degli Orti Oricellari. L’uomo, che aveva mani e giubbotto sporchi di sangue, è stato trovato in possesso di effetti personali della vittima. Secondo quanto riportato si sarebbe reso responsabile di un’aggressione simile, verificatasi il 2 febbraio scorso. Sulle sue spalle anche un’accusa di tentato omicidio: avrebbe preso a sprangate in testa un uomo al quale aveva chiesto una sigaretta. Per questa aggressione è stato arrestato e poi scarcerato nell’aprile 2021. La donna, che ha sempre fatto solidarietà e sostenuto la causa dei migranti, si chiede ora di chi sia la responsabilità di quanto le è avvenuto, essendo evidente che nel sistema qualcosa non ha funzionato.