Le truppe della coalizione militare guida dagli USA sono entrate nella Siria nord-occidentale con l’obbiettivo di catturare alcuni Jihadisti responsabili di svariati scontri a fuoco che hanno causato un gran numero di vittime. Secondo il direttore dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdel Rahman, questa operazione è stata una delle più grandi mai fatte dall’ottobre del 2019 quando morì il leader dello stato Islamico Abu Bakr al-Baghdadi durante il raid nella regione di Idlib.
L’azione, iniziata poco dopo la mezzanotte, è poi sfociata in uno scontro a fuoco durato qualche ora che ha causato 9 vittime, tra cui ci sono anche gli Jihadisti bersagli dell’operazione, ma di cui non si conosce l’identità attualmente. Tra le vittime dello scontro a fuoco ci sarebbero anche due bambini ed una donna; a renderlo noto è proprio l’Osservatorio che ha pubblicato anche uno sconvolgente filmato che mostra i resti dei corpi dei delle vittime, bambini compresi, a terra vicino ad un edificio preso d’assalto dalle truppe Americane, secondo i testimoni presenti. I corpi sarebbero stati trasportati dalla base militare Statunitense di Ayn Arab fino alla zona dove sorgono i campi profughi siriani a Nord Ovest della regione.