giovedì, 25 Aprile 2024

“Mai stati innocenti” di Valeria Gargiullo: “Mamma è rimasta lì, ma ha provato a salvare me”

In tutte le librerie arriva il primo libro dell'autrice romana Valeria Gargiullo, un romanzo di denuncia sociale.

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Mai stati innocenti” di Valeria Gargiullo è nelle librerie da poco più di una settimana. Autrice esordiente arriva alle porte della Salani con il manoscritto giusto per inaugurare la nuova collana “Le stanze”, si sta destreggiando tra i primi lettori che ne riconoscono il talento.

Una denuncia sociale, questo è il nucleo della storia narrata dall’autrice. Uno stradone di un chilometro divide Civitavecchia a metà. Da una parte Santa Fermina, con le sue villette a due piani e le vie coi nomi dei fiori; dall’altra Campo dell’oro, i casermoni popolari e i fumi degli impianti industriali che corrodono l’anima delle persone. Di là, un futuro prospero, le bollette in regola, le vacanze al mare; di qua, le famiglie arrancano e i figli, abbandonati a loro stessi, sognano una fuga impossibile. È quello che fa anche Anna, che ha studiato duramente e messo i soldi da parte per potersene andare via, lontano, all’università. Poche settimane ancora e finalmente salirà su un treno, pronta a costruirsi una vita diversa. Tutto sembra andare in frantumi quando Anna vede Simone, il suo fratellino di quattordici anni, in sella a un motorino, con un martello in mano, insieme alla feroce banda criminale che controlla la zona. I Sorci, li chiamano, e nei loro affari è bene non immischiarsi mai. Anna vorrebbe salvarlo, ma sa che con certa gente è impossibile trattare. Si scende a patti, semmai, fino alle estreme conseguenze. Con l’autenticità di chi in un posto così ci è nato e cresciuto, Valeria Gargiullo demolisce la retorica che spesso accompagna il racconto delle periferie, e lo fa con la consapevolezza che il Male non è soltanto un nemico, ma anche un compagno quotidiano e una pericolosa tentazione.

Il libro, sentendo l’autrice nasce “nel tempo“, la rabbia che covava giorno dopo giorno vivendo nel suo quartiere non la divorava ma la teneva in vita, concedendole successivamente tutti i mezzi per poter scrivere un romanzo con dentro la sua storia. Il titolo del libro “Mai stati innocenti”, come ci ha confessato l’autrice, nasce dopo la stesura del romanzo. La Gargiullo si trasferisce, entra nella sua nuova casa e trova sul muro questi papaveri rossi, ritorna così alla mente cosa rappresentano per lei e quella frase tanto cara all’interno del romanzo: “I papaveri si piegano al vento ma si rialzano”, così come i personaggi che ci descrive, dalla protagonista Anna a Simone a uno sconosciuto che spera che legga il libro e ci si riconosca. L’autrice sperava di rendergli omaggio come per urlargli “Io ti vedo, non sei invisibile”.

In questo romanzo c’è tanto si sé, c’è tanto di casa, che le manca, quell’odore di erba tagliata, delle pietanze della nonna. Lei è riuscita a scappare da quella piccola realtà, ma la sua mamma e il suo fratellino sono rimasti: “Mamma non si è salvata, è ancora lì, ma ha cercato di salvare me”, sono state queste le parole dell’autrice lasciando trasparire le sue emozioni. Il suo fratellino non è entrato nella realtà in una banda, sin da piccolo a causa di una lieve disabilità era stato sempre preso in giro, Valeria Gargiullo ci ha anche raccontato di uno degli episodi di bullismo vissuti dal fratello, un euro per un gelato in piena estate, la felicità scemata quando lo hanno pestato.

L’autrice influenzata da diversi autori come Carver e Philip Root scrive un romanzo dalle mille sfaccettature di sguardo e di lettura, le tematiche sono diverse e soffermandosi su quella del riscatto. Dopo questo esordio con i fiocchi la scrittrice è già all’opera per un nuovo romanzo, anche questo sulla denuncia sociale.

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