martedì, 19 Marzo 2024

Morrissey, lettera aperta a Johnny Marr: “Smettila di parlare di me nelle interviste!”

Morrissey ha esortato, quello che è stato ed è tutt'oggi un grande chitarrista, a dedicarsi alla sua carriera piena di successi e di impegni ma di non occuparsi di lui per rubare qualche click in più sul web.

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Molti come me, amanti degli storici Smiths, hanno sempre sperato in una reunion della band, se ne parla da anni ormai e puntualmente arrivano le consuete disdette. Ma forse quella collaborazione artistica che ci ha regalato pagine di musica e testi memorabili è finita tanto tempo fa, in quei sei anni folgoranti dove tutto sembrava perfetto e in armonia, ma forse non lo è mai stato. Questa volta si parlava di un ipotetico ritorno sulle scene al festival di a Glastonbury oppure ad Hyde Park, in verità ha paventato la cosa solo Johnny Marr ma la risposta di Moz è arrivata all’improvviso e senza lasciare qualsiasi dubbio o fraintendimento. Direttamente dalla sua pagina social ufficiale Morrissey parte subito con “Questo non è uno sfogo o una bomba isterica, vuoi per favore smetterla di menzionare il mio nome nelle tue interviste?”

Morrissey ha esortato, quello che è stato ed è tutt’oggi un grande chitarrista, a dedicarsi alla sua carriera piena di successi e di impegni ma di non occuparsi più di lui:  “Non ci conosciamo da 35 anni, ovvero molte vite fa. Quando ci siamo incontrati io e te non abbiamo avuto successo. Entrambi ci siamo aiutati a vicenda a diventare quello che siamo oggi. Non puoi semplicemente lasciar perdere? Devi insistere, anno dopo anno, decennio dopo decennio, incolparmi di tutto… dallo tsunami delle Isole Salomone del 2007 alle gocce sul mento di tua nonna?”

Di contro la stampa inglese non perde occasione per parlare di Moz e delle sue dichiarazioni o scelte di ogni tipo ed effettivamente nelle ultime interviste Marr parla solo della band The Smiths e nulla è riferito direttamente a lui, quindi che sia paranoico?

“Vorresti, invece, discutere della tua carriera, dei tuoi inarrestabili successi da solista e della tua musica? Se puoi, per favore, mi lasceresti fuori da tutto questo? Il fatto è: non mi conosci. Non sai niente della mia vita, delle mie intenzioni, dei miei pensieri, dei miei sentimenti. Eppure parli come se fossi il mio psichiatra personale con accesso coerente e ininterrotto al mio istinto (traduzione letterale). Non ci conosciamo da 35 anni, ovvero molte vite fa. Quando ci siamo incontrati te e io non abbiamo avuto successo. Entrambi ci siamo aiutati a vicenda a diventare quello che siamo oggi. Non puoi semplicemente lasciar perdere? Devi insistere, anno dopo anno, decennio dopo decennio, incolparmi di tutto… dallo tsunami delle Isole Salomone del 2007 alle gocce sul mento di tua nonna? Mi hai trovato abbastanza stimolante da fare musica con me per 6 anni. Se fossi, come dici tu, un tale mostro, dove ti avrei lasciato esattamente? Rapito? Muto? Incatenato? Rapito da strabici extraterrestri? Sei stato TU a suonare la chitarra in “Golden Lights” – non io”

“Il nostro periodo insieme è stato molte vite fa, e da allora molto sangue è passato sotto i ponti. Arriva un momento in cui devi assumerti la responsabilità delle tue azioni e della tua carriera, con la quale ti auguro buona salute. Smettila di usare il mio nome come click-bait (esca per i click). Non ho mai attaccato il tuo lavoro da solista o la tua vita da solista, e ho apertamente applaudito il tuo genio durante i giorni di “Louder than bombs” e “Strangeways, here we come” eppure ti sei reso disponibile a commentare ogni cosa in negativo quando la stampa ti ha incalzato su qualcosa detta da me, su qualcosa detta a metà durante l’ultimo periodo glaciale quando il fiume Colorado ha iniziato a ritagliarsi il Grand Canyon. Per favore fermati. Siamo nel 2022, non nel 1982″  Morrissey gennaio 2022

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