Intercettate nella notte diverse imbarcazioni lasciate alla deriva 17 miglia a sud di Lampedusa. L’intervento di due motovedette della Capitaneria di porto ha consentito di raggiungere la terraferma a 305 migranti di varie nazionalità, fra cui 17 donne e 6 minori. Dopo lo sbarco, avvenuto intorno all’una al molo Favaloro, ed un primo triage sanitario, è stato disposto il trasferimento nell’hotspot di contrada Imbriacola.
Dopo settimane di tregua per le cattive condizioni meteo, in poco più di 24 ore sono sbarcati sull’isola oltre 500 migranti, mettendo in difficoltà la struttura che, a fronte di una capienza di 250 posti, ospita attualmente 570 persone.
Altri 500 attendono, invece, in mare l’assegnazione di un porto sicuro. In 208 sono a bordo della Mare Jonio: in fuga dalla Libia, portano sul corpo “i segni degli abusi e delle violenze subite nei campi di detenzione e hanno sofferto l’esperienza del naufragi”, spiega Mediterranea Saving Humans. Soccorsi in due diverse operazioni nel Mediterraneo centrale, l’equipaggio ha prestato loro le prime cure sanitarie e restano ancorati da ieri davanti al porto di Lampedusa.
Restano a bordo di Geo Barents gli altri 296. Salvati nel corso di tre diverse operazioni di soccorso, gli ultimi 100 migranti erano a bordo di un barcone sovraffollato e instabile. “La maggior parte proviene dal Pakistan”, spiegano da Msf. “Stiamo curando persone malnutrite, in leggera ipotermia, dolori generalizzati, nausea. Alcune puzzavano di carburante, stiamo valutando eventuali ustioni tra i nostri sopravvissuti“.