Il 2020, anno dello scoppio della pandemia, è stato un pessimo anno anche per quanto riguarda il tasso di occupazione femminile, sceso al 49%, il più basso dal 2013. I dati e i numeri riportati dal Bilancio di genere 2021, curato dal Dipartimento della ragioneria dello Stato, sono allarmanti. La crisi della pandemia ha aumento le differenze di genere a svantaggio delle donne, aumento che si sente maggiormente tra le giovani, al Sud e nelle isole.
La donna paga due volte, in quanto donna e in quanto madre; dagli ultimi dati le donne con figli impiegate con una differenza del 25% in meno rispetto a quelle senza figli. La pandemia ha rallentato notevolmente anche la crescita delle imprese femminili, in aumento dal 2014, così come risulta dal Bilancio di genere 2021. Nessuna donna, inoltre, nelle grandi aziende quotate nella Borsa italiana, risulta occupare il ruolo di Amministratore delegato.