venerdì, 29 Marzo 2024

Torino, bimba caduta dal terzo piano: il patrigno resta in carcere. Per il Gip si tratta di omicidio colposo

Per il Gip non c'erano dei cattivi rapporti tra l'uomo e la bambina e quindi non c'era il motivo di commettere il gesto in maniera volontaria

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Ci sono aggiornamenti riguardo la vicenda della bambina di 3 anni precipita dal balcone lo scorso giovedì a Torino. La procura ha confermato l’ordinanza di custodia cautela in carcere per il compagno della madre, dopo il fermo di venerdì, cambiando però le motivazioni. Dopo una prima accusa di omicidio volontario con dolo, nella giornata di domenica il giudice per le indagini preliminari ha riformulato l’accusa in omicidio colposo.

Le prime ricostruzioni raccontano di come la bambina abbia percorso in maniera autonoma il tragitto che portava alla casa del patrigno al piano superiore con indosso il pigiama e le calze antiscivolo. Una volta raggiunta la meta avrebbe trovato l’uomo che stava bevendo con degli amici presenti in casa, e l’avrebbe presa in braccio per farle salutare dal balcone la mamma che guardava dal piano di sotto cosa che avrebbe portato poi al tragico incidente. A seguito di questi fatti il PM Valentina Sellaroli aveva chiesto il fermo dell’uomo per omicidio volontario con dolo eventuale, ma l’avvocato Alessandro Sena avrebbe chiesto di riformulare il tutto e di non applicare la custodia cautelare poiché non sussisteva il pericolo di fuga.

Il gip Agostino Pasquariello  ha modificato l’accusa in omicidio colposo senza l’aggravante del dolo e chiarendo i motivi della sua scelta. Per il Gip non c’erano dei cattivi rapporti tra l’uomo e la bambina e quindi non c’era il motivo di commettere il gesto in maniera volontaria. Secondo il Giudice quindi la causa è da ricercarsi in una forte negligenza dell’uomo che ha messo in pericolo la bimba quando si trovava sotto l’effetto di alcool e Hashish. Secondo la difesa la bambina sarebbe caduta dal balcone a seguito di un gioco: “Giocavo con Fatima sul balcone. – ha detto l’uomo nell’interrogatorio con il gip –  La lanciavo in aria e la riprendevo, con la mamma che ci guardava da sotto, non so come sia potuto accadere…”.

Durante l’interrogatorio, l’uomo ha ammesso di aver bevuto qualche bicchiere di Vodka, di cui è stata trovata una bottiglia vuota all’interno dell’abitazione, e di aver fumato dell’Hashish ma questo non avrebbe compresso la sua lucidità secondo la sua ricostruzione dei fatti. Il suo legale ha poi dichiarato: “Adesso che è solo sta metabolizzando la tragedia ed è sconvolto. Non dimentichiamoci che ha saputo della morte della bimba, a cui voleva bene come a una figlia, pochi minuti prima di essere interrogato in procura“.

 

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