Siamo ancora alle prese con la terza somministrazione contro la covid, ma il capo della strategia vaccinale dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), Marco Cavalieri, è sicuro: “Nelle persone con sistema immunitario gravemente indebolito, che hanno ricevuto 3 dosi per la vaccinazione primaria, sarebbe ragionevole che le autorità sanitarie pubbliche prendano in considerazione la somministrazione di una quarta dose“. Poi l’Ema si sofferma sulle vaccinazioni durante la gravidanza: “non causano complicazioni per le donne e i loro bambini”. Mediante Comirnaty-BioNTech/Pfizer e Moderna, i vaccini a RNA messaggero, non si sono “trovati segni di un aumento del rischio di complicazioni di gravidanza, aborti spontanei, parto prematuro o effetti negativi nei bambini non ancora nati dopo la vaccinazione mRna”. La nota dell’Agenzia europeo del farmaco si basa su un campione di 65.000 gravidanze.
Il Comitato di farmacovigilanza, Prac, e l’Ema analizzano anche i casi sospetti di trombosi. Con il vaccino AstraZeneca, dopo diventato Vaxzevria, su 1809 eventi, 1643 sono stati segnalati dopo la prima dose e 166 dopo la seconda. Sempre a proposito di trombosi con trombocitopenia, la riduzione delle piastrine, l’Agenzia italiana del farmaco, l’Ema e il Prac sconsigliano il vaccino AstraZeneca-Vaxzevria dopo tale effetto collaterale derivato dalla prima somministrazione.
Sul sito dell’Aifa si possono leggere “i casi molto rari”, dopo le dosi con AstraZeneca-Vaxzevria e Janssen, di mielite trasversa: l’infiammazione di uno o entrambi i lati del midollo spinale. Può causare debolezza alle braccia o alle gambe, formicolio, intorpidimento, perdita di sensibilità o problemi di funzionalità della vescica o dell’intestino. La mielite trasversa è “almeno ragionevolmente possibile” causata dalla vaccinazione, ma il “profilo beneficio-rischio di entrambi i vaccini rimane invariato”. Inoltre l’Agenzia europea del farmaco “continuerà a monitorare questa problematica e fornirà informazioni aggiornate qualora disponibili”.