Preservare il più possibile le lezioni in presenza, come? Rivedendo il numero di contagi che fa scattare la Dad per tutta la classe. Sulla base di quanto appreso, è questa l’ipotesi di lavoro sviluppata durante la riunione tra il premier Mario Draghi e i ministri a Palazzo Chigi in tema scuola.
Il 10 gennaio è alle porte, gli studenti si preparano a tornare nelle proprie classi e per farlo non rinunciando alla scuola in presenza, la soglia della Dad potrebbe essere disposta dopo numero predefinito di contagi e soprattutto in particolare per le fasce d’età che hanno una copertura vaccinale più elevata. Priorità quindi, scuola in presenza e in sicurezza, soprattutto per il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.
La Uil però ribatte: “Nulla è stato detto in merito alle misure che saranno prese domani in Consiglio dei Ministri per il rientro a scuola il 10 gennaio. Un silenzio, dopo il vertice di Palazzo Chigi sul tema (ragione per la quale la riunione è stata spostata di un’ora e mezza) che i sindacati non attendevano, giudicato uno sgarbo istituzionale. Su questo tema il ruolo del sindacato è di tutela della salute dei lavoratori e della comunità scolastica. Nessun dato ufficiale è stato diffuso sui contagi a scuola e sul tracciamento. L’accordo firmato (su distanziamento, aereazione, tracciamento, presidi sanitari) è rimasto sostanzialmente inattuato“.
Intanto anche le Regioni sono al lavoro sul nodo della scuola: alle elementari e in prima media, con 4 o più contagi in classe, è prevista una settimana la Dad e la quarantena per tutti gli alunni della classe, oltre al tampone (quest’ultimo necessario solo per i non vaccinati, se quelli con copertura vaccinale non hanno sintomi). Sotto questa soglia è prevista l’auto sorveglianza per tutti e la raccomandazione di indossare la mascherina Ffp2, oltre a quella di astenersi dalla frequentazione di ambienti differenti da quelli familiari. Questo quanto prevede la bozza delle Regioni, che i governatori oggi discuteranno per avanzare la proposta al Governo. La raccomandazione “razionale” delle Regioni è quella di prevedere questa misura in vista di una copertura vaccinale alta (70%) con contatti a basso rischio e di tenere conto dell’andamento epidemiologico e in particolare della variante Omicron.