martedì, 19 Marzo 2024

Luana D’Orazio, chiesto il rinvio a giudizio per i 3 indagati dopo la morte della giovane operaia

Rinvio a giudizio per i tre indagati nell’inchiesta sulla morte di Luana D’Orazio, l'operaia che ha perso la vita rimendo schiacciata da un macchinario.

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La Procura di Prato ha chiesto il rinvio a giudizio per i tre indagati nell’inchiesta sulla morte di Luana D’Orazio, l’operaia di 22 anni che il 3 maggio scorso ha perso la vita rimendo schiacciata dal macchinario con cui stava lavorando in un’azienda tessile di Montemurlo.

I tre indagati sono rispettivamente la titolare della ditta Luana Coppini, il marito Daniele Faggi, ritenuto il titolare di fatto e il tecnico manutentore esterno della ditta Mario Cusimano. I reati di cui i tre dovranno rispondere sono di omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele anti-infortunistiche, quest’ultima dovuto nello specifico a modifiche tecniche effettuati sui sistemi di sicurezza di cui il macchinario, un orditoio da campionatura, è dotato.

Secondo il consulente tecnico della procura, l’ingegnere Carlo Gini, l’incidente sarebbe accaduto mentre Luana lavorava con un macchinario impostato ad alta velocità e le cui saracinesche di protezione avrebbero dovuto rimanere abbassate, mentre nel momento dell’incidente non lo erano. Secondo la difesa degli indagati invece, il tragico evento che ha causato la morte di Luana sarebbe avvenuto in momento diverso della lavorazione, ragion per cui i legali hanno chiesto un nuovo incidente probatorio, non concesso dal Giudice per le indagini preliminari di Prato.

D’Orazio ha lasciato un figlio che tra pochi giorni compirà sei anni e che ora vive con i nonni materni vicino Pistoia.

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