venerdì, 19 Aprile 2024

Il comune di Maruggio si fa il Ddl Zan in casa: emanata ordinanza contro discriminazioni

Il comune pugliese di Maruggio adotterà un'ordinanza a tutela dei più fragili per sopperire alla mancanza del DDL Zan.

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“Chiedo scusa per tutte le volte che da bambino ho preso in giro un disabile, per tutte le volte che da ragazzo ho usato la parola “ricchione” come un’ingiuria, per tutte le volte che ho fatto un sorrisino ebete nel vedere passeggiare un uomo (o una donna) con un’identità di genere diversa dalla mia!”

Esordisce così il Sindaco di Maruggio, comune in provincia di Taranto, Alfredo Longo, il quale dopo l’affossamento del DDL Zan ha deciso di emanare un’ordinanza che sopperisce alla mancata approvazione del decreto.

“Omofobi non si nasce, si diventa!” continua il Sindaco in un post Facebook. “È un pregiudizio che ha radici profonde. Prende forma fin dai primi anni di vita, quando la famiglia, la scuola e la società in genere, non ti educano alla diversità. Affermando il principio che ciò che è diverso è sbagliato! La nostra Campomarino da decenni ospita con orgoglio diverse persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender-transessuali, queer ed intersessuali. Pur non attivo il decreto Zan, qui vige l’Ordinanza Longo”.

A riguardo è intervenuta l’Arcigay Salento, che ha ringraziato pubblicamente il Comune di Maruggio e il Sindaco Alfredo Longo “per aver voluto dare un sostegno concreto alla nostra comunità attraverso l’adozione di questa ordinanza che vieta, tra le altre cose, agli omofobi di esprimersi su quel territorio”. L’associazione LGBT scrive inoltre: “È un passo importante verso la costruzione di una società che elimina alla base le distanze tra individui e ne riconosce pubblicamente le differenze dandone valore. Speriamo che sia un esempio imitato in molte realtà territoriali, e sia la forza propulsiva per smetterla di giocare al risiko parlamentare con le nostre soggettività”.

Cosa prevede l’Ordinanza Longo
1) È fatto assoluto divieto, su tutto il territorio comunale, di avviare azioni di propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, istigazione a delinquere e atti discriminatori e violenti per motivi razziali, etnici, religiosi o fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità;
2) È vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità;

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