venerdì, 29 Marzo 2024

Ercolano, i due ragazzi “uccisi senza scampo”: camionista resta in carcere

Grazie ai video dell'impianto di sorveglianza dei vicini di casa di Palumbo, gli investigatori hanno ricostruito la dinamica di quanto accaduto. I due ragazzi "non potevano avere scampo".

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Resta in custodia cautelare in carcere Vincenzo Palumbo, il 53enne di Ercolano, accusato di duplice omicidio volontario, dopo che lo scorso 29 ottobre, dal balcone di casa sua, ha esploso 11 colpi di pistola contro Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella, uccidendoli mentre erano fermi in auto in via Marsiglia. A stabilirlo, è l’ordinanza del gip di Napoli, Carla Sarno, la quale puntualizza “non potevano avere scampo”. Grazie ai video dell’impianto di sorveglianza dei vicini di casa di Palumbo, gli investigatori hanno ricostruito la dinamica di quanto accaduto.

I colpi che hanno ucciso i due ragazzi sono stati esplosi tra le 00.25 e le 00.28 e sono trascorsi almeno 26 minuti prima che Vincenzo Palumbo chiamasse il 112. Per questo motivo, il gip sostiene che sia “evidente la volontà di Palumbo di ucciderli a freddo” e con “un’incontrollabile aggressività, nonché “un’allarmante pervicacia nell’intento delittuoso”. Inoltre, Palumbo ha sparato mentre la macchina era in moto e si stava allontanando da casa sua, e non mentre era ferma, come ha raccontato. Nell’ordinanza del gip, si legge ancora: “Palumbo si trovava sul balcone del suo appartamento, che è sopraelevato di circa 2-3 metri rispetto alla strada”. Dunque, ha sparato “dall’alto verso il basso puntando contro l’autovettura”. Infatti, i Carabinieri hanno rilevato la presenza di fori sul parabrezza e anche sul tettuccio dell’auto.

La macchina era in moto mentre Palumbo ha iniziato a sparare, e si è poi schiantata contro un muretto. Dopo 10 minuti circa, dalle immagini di videosorveglianza, “si vede Palumbo uscire di casa, dirigersi verso l’autovettura, fermarsi poco distante e poi tornare a casa”. Su Palumbo sono poi emerse delle informazioni che potrebbero aggravare la sua posizione. Infatti, nell’ordinanza si legge che fosse “avvezzo all’uso delle armi, in quanto cacciatore e titolare di regolare porto d’armi”.

Nella ricostruzione di quanto accaduto, gli investigatori hanno ascoltato anche gli amici dei due giovani rimasti uccisi. Secondo la loro testimonianza, i due ragazzi erano soliti frequentare località san Vito, dove si trova via Marsiglia. Tullio e Giuseppe “erano amici da anni ed entrambi erano soliti frequentare la zona di San Vito, in quanto qui abitano alcuni amici e di solito Tullio si recava per fare footing o per andare a giocare a calcetto in un campo situato poco distante”, ha detto un’amica. Inoltre, ha raccontato un altro amico, Tullio lavorava nell’azienda famiglia, un mercato di fiori, dalle 3 alle 9 del mattino, per cui, spesso “chiedeva agli amici di fargli compagnia fino a quell’ora, per evitare di tornare a casa e prendere sonno”.

Secondo le dichiarazioni di Palumbo, avvenute nelle due ore di interrogatorio con il Giudice nel carcere di Poggioreale, il suo avvocato De Rosa ha spiegato che: “ha sparato più volte ma nel buio. Non vi era nessuna volontà da parte del mio assistito di determinare questa tragedia. Adesso valuteremo il da farsi anche perché dobbiamo acquisire degli atti e poi faremo ricorso al Tribunale del Riesame”,

“A tutti vorrei ricordare che anche Vincenzo Palumbo è un padre e ha una famiglia: quando si è reso conto che le vittime erano bravi ragazzi, è stato colto da una grave crisi interiore e oggi se ne sono resi conto anche il giudice e i pm”. Poi ha concluso “Il mio assistito sostanzialmente, ha confermato le dichiarazioni rese dinanzi agli inquirenti nella prima fase nella caserma dei Carabinieri di Torre del Greco”.

Maurizio Capozzo, legale dei familiari delle due giovani vittime, ha espresso “gratitudine e rispetto per il grande lavoro svolto” dagli inquirenti. Ci ha tenuto ad evidenziare la ferocia inaudita con la quale i due ragazzi sono stati uccisi, che non può avere spiegazioni. Ha poi proseguito apprezzando i magistrati che “hanno manifestato grande umanità e rispetto verso il nostro dolore. Ci affidiamo completamente a loro per fare luce su questa tragedia che ci ha distrutto la vita”.

Prevista per domani la nomina dei periti per l’esame autoptico, che avverrà il 3 novembre alle 16:00, presso l’ospedale Secondo Policlinico di Napoli. Intanto, a Portici, città natale dei due giovani, gli ultras della squadra di calcio hanno esposto uno striscione con la scritta ‘Giustizia e solidarietà per due figli di questa città’. Vincenzo Cuomo, sindaco di Ercolano, ha lasciato dei fiori sotto allo striscione.

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