martedì, 23 Aprile 2024

Cop26, alla ricerca di un nuovo accordo sul clima. Draghi: “Siamo tutti colpevoli”

Stati Uniti e Unione Europea si impegnano per arrivare alla neutralità nel 2050. Russia e Cina, invece, chiedono di posticipare la scadenza al 2060. Il primo ministro indiano, Modi, parla invece del 2070.

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La Cop26, la Conferenza dell’Onu chiamata per disegnare un nuovo accordo globale sul clima, dopo i trattati di Parigi del 2015, è iniziata ieri, con la presenza di 120 Stati. Obiettivo comune è quello di ridurre le emissioni di gas serra. Tuttavia, sui tempi per raggiungerlo le posizioni sono distanti. Stati Uniti e Unione Europea si impegnano per arrivare alla neutralità nel 2050. Russia e Cina, invece, chiedono di posticipare la scadenza al 2060. Il primo ministro indiano, modi, parla invece del 2070. Mario Draghi, invece, si dice convinto che le posizioni ora distanti si avvicineranno. “Con lo scontro”, avverte, “non si ottiene nulla. E qui non ci sono innocenti o colpevoli. Tutti  i paesi sono un po’ l’uno e un po’ l’altro nel disastro ambientale”.

“Nel clima si investiranno nel futuro decine di trilioni, migliaia di miliardi. I soldi si troveranno. Il privato deve essere coinvolto. Assistito dal settore pubblico per condividerne il rischio”. In prima fila, per Draghi, dovrà esserci la Banca Mondiale. “Dal vertice di Glasgow dovrà uscire subito una task force per questo progetto comune”, anticipa Draghi in conferenza stampa prima di tornare in Italia. “Raggiungere gli obiettivi nel 2050 con le sole rinnovabili non è realistico. Bisognerà fare molte più cose. Ci aiuterà la tecnologia”.

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