giovedì, 18 Aprile 2024

G20 Roma, il nodo del clima: “roulette russa” di Pechino e Mosca col destino del pianeta

La bozza trapelata e confermata da fonti Ue parla solo di un impegno vago entro metà secolo, sparito l'orizzonte del 2050. Russia e Mosca tentano di far fuori l'Unione Europea e spostare il tavolo della discussione sul clima.

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Una notte trascorsa alla ricerca di una mediazione, con gli sherpa, le delegazioni impegnate per siglare un accordo che in qualche modo non certifichi il fallimento del G20 di Roma su un tema così importante, quello del clima. Domani si apre Cop26, arrivare all”appuntamento senza intesa metterebbe una pietra tombale sulle speranze di salvare il pianeta. Una bozza trapelata nella notte, poi confermata da fonti Ue, parla di limitare il global warming a 1,5 gradi, ma senza l’impegno temporale del 2050, solo un generico “metà secolo”. A tenere il punto, col sostegno di Mosca, è stata la Cina, il più grande inquinatore del mondo.

“Rimaniamo impegnati nell’obiettivo di mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C e di proseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5” con “azioni significative ed efficaci” dei Paesi si legge nella bozza. Nessuna menzione alla necessità di “azioni immediate” e nessun riferimento all’obiettivo di emissioni zero entro il 2050. Pechino si sarebbe impegnata per il 2060, ma si sa, a lungo termine si può dire tutto.

La roulette russa col pianta a cui stanno giocando pechino e Mosca è quella di voler spostare la discussione al consiglio di sicurezza dell’Onu, dove siedono insieme a Stati Uniti, Francia e Regno Unito, facendo fuori in un colpo solo l’Unione Europea. Draghi, con l’appoggio di Boris Johnson, non è stato a guardare. Sul piatto sono così arrivati 150 miliardi quale dotazione a favore dei Paesi in via di sviluppo per sostenere la transazione ecologica. Una mossa studiata per ottenere il favore dell’India e isolare la Cina e rallentare la sua espansione nell’area indopacifica e in Africa. Il premier indiano Modi sembra aver accolto con favore l’idea, ma è ancora presto per cantare vittoria.

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