Il G20 di Roma è stato un successo. Mario Draghi apre così la conferenza stampa conclusiva dei due giorni di summit nella Capitale. Parole forse un po’ troppo entusiastiche e di circostanza, pronunciate però con convinzione dal premier italiano, che forse veramente ci crede. “Non è stato facile raggiungere questo accordo – dice, ringraziando gli sherpa e chi ha partecipato all’organizzazione -. Questo vertice mi rende fiducioso per la capacità che il G20 sembra aver ritrovato di affrontare le sfide epocali esistenziali, dal covid al clima”.
“Sul clima per la prima volta i Paesi G20 si sono impegnati a mantenere a portata di mano l’obiettivo di contenere il surriscaldamento sotto i 1,5 gradi – ha spiegato Draghi – con azioni immediate e impegni a medio termine. Anche sul carbone i finanziamenti pubblici non andranno oltre la fine di quest’anno”. L’obiettivo dei 2 gradi, ha spiegato, era nelle intenzioni, oggi con un grado e mezzo c’è un obiettivo, cosa che prima di questo G20 non c’era. Il riferimento è chiaramente a Russia, Cina, India e Paesi in via di sviluppo. “Abbiamo gettato le basi per una ripresa più equa e trovato i nuovi modi per sostenere i Paesi nel mondo, 609 miliardi sulla base dei diritti speciali di prelievo sono dedicati per la prima volta ai Paesi più vulnerabili”.